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Salutequità: la legge sulle liste di attesa è senza decreti, urgente la nomina di un commissario
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La legge sulle liste di attesa (’Misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie’) è in vigore dall’1 agosto 2024 ma, ad oggi, “resta inapplicata”: mancano infatti ancora all’appello i decreti attuativi ed altri atti previsti per la piena operatività della norma. Per tre dei decreti attuativi il termine, fissato al 30 settembre, è già scaduto. Emerge dalla rilevazione effettuata da Tonino Aceti, presidente dell’associazione Salutequità, che chiede a questo punto la nomina di un Commissario straordinario per l’emergenza liste di attesa.
Il calcolo del rispetto delle tempistiche, spiega Aceti all’Ansa, è stato effettuato considerando i 30 e 60 giorni previsti dalla norma per i decreti attuativi a partire dall’1 agosto 2024, giorno di entrata in vigore della legge. Ad oggi, spiega, “all’appello mancano 3 decreti attuativi: quello relativo alla piattaforma nazionale, al Modello nazionale di classificazione e stratificazione della popolazione (Mcs) ed al piano d’azione finalizzato al rafforzamento della capacità di erogazione dei servizi sanitari e all’incremento dell’utilizzo dei servizi sanitari e sociosanitari sul territorio delle Regioni destinatarie del Programma nazionale Equità (riduzione delle disuguaglianze)”.
Inoltre, sottolinea Aceti, “all’appello mancano anche un Dpcm sui poteri sostitutivi dello Stato nei confronti delle Regioni inadempienti ed un Protocollo d’Intesa tra il ministero della Salute, di concerto con il ministero dell’Economia e la Conferenza Stato-Regioni, per definire i criteri e le direttive funzionali alla stesura dei Piani operativi regionali per il recupero delle liste di attesa”. Al 30 settembre inoltre, precisa, “deve essere istituita in ogni Regione l’Unità centrale di gestione dell’assistenza sanitaria e dei tempi delle liste di attesa”. “I ritardi nell’adozione dei provvedimenti attuativi della legge sulle liste di attesa se da una parte risultano inspiegabili visti i requisiti di necessità ed urgenza che erano alla base del primo decreto legge adottato dal governo sul tema, dall’altra - commenta Aceti - vanno anche nella direzione opposta alla realtà vissuta tutti i giorni dai cittadini che vedono diventare sempre più un miraggio la prenotazione della propria prestazione sanitarie entro i tempi massimi di attesa previsti dalle norme. Se questi ritardi aumenteranno credo sia utile iniziare a pensare seriamente alla nomina di un Commissario straordinario per l’emergenza liste di attesa, perché sul diritto alla salute i ritardi non possono essere ammessi”.
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