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Schillaci, amplieremo fascia screening tumore seno tra 45 a 74 anni. La presentazione della campagna Lilt per ottobre “mese rosa”

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«Stiamo lavorando all’ampliamento della fascia d’età della popolazione target, prevedendo lo screening del tumore della mammella dai 45 ai 74 anni». Lo ha dichiarato il titolare della Salute Orazio Schillaci in occasione della presentazione, al ministero, della campagna Lilt for Women-Nastro Rosa 2024 dedicata all’informazione e alla sensibilizzazione per la lotta al tumore al seno. Promossa in occasione del ’mese rosa’, quest’anno la campagna è incentrata sulla prevenzione, sulla diagnosi precoce e sulla solidarietà tra donne. Con il claim ’Join the Fight’, le testimonial di Lilt for Women-Nastro Rosa 2024 invitano le donne a unirsi nella battaglia contro il cancro alla mammella, sottolineando l’importanza della cura del proprio seno in ogni fase della vita. In ottobre la mobilitazione coinvolgerà l’intero territorio nazionale grazie alle iniziative delle 106 associazioni Lilt e ai suoi circa 400 ambulatori/spazi prevenzione.
«Grazie al ruolo cruciale della Lilt, con la quale il ministero ha instaurato una forte sinergia, abbiamo intensificato le iniziative di sensibilizzazione per promuovere l’adozione di sani stili di vita e l’adesione ai programmi di screening - ha spiegato ancora Schillaci - perchÈ individuare il cancro nelle sue fasi iniziali significa garantire un tasso di sopravvivenza maggiore e una migliore qualità della vita».
«L’impegno costante della Lilt – ha commentato il presidente Francesco Schittulli– è investire in salute, consapevoli che l’eliminazione di cattive abitudini come il consumo di tabacco, l’abuso di alcol, l’errata alimentazione e la sedentarietà potrebbero prevenire il 40% dei casi di cancro e ridurre la mortalità nella stessa misura, grazie alla partecipazione agli screening senologici, ancora oggi in stato di sofferenza. Queste evidenze ci spingono ad adottare un approccio trasversale per raggiungere l’obiettivo: mortalità zero per il cancro al seno. Puntiamo quindi a incentivare la prevenzione primaria attraverso la promozione di stili di vita sani e a rafforzare le azioni di prevenzione secondaria per contrastare il ritardo diagnostico, incoraggiando visite specialistiche e l’adesione ai programmi di screening».
I numeri e i progressi. Grazie ai progressi diagnostici e al crescente interesse attivo delle donne, oggi la maggior parte dei cancri viene scoperta nella fase iniziale, quando il trattamento chirurgico è meno invasivo e le terapie più efficaci, a tal punto da parlare sempre più di guaribilità. Questo ha portato a un tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi di oltre l’85%. Il tumore al seno è uno dei tre tumori per cui il calo della mortalità è stato più evidente negli ultimi decenni (insieme ai tumori dello stomaco e del colon-retto), con circa un milione di donne viventi in Italia dopo diagnosi e terapie. Parallelamente, l’approccio alla cura è in continua evoluzione, diventando sempre più mirato e personalizzato, con trattamenti appropriati in base alle caratteristiche biomolecolari del tumore della paziente: una presa in carico multi-interdisciplinare con una maggiore attenzione alla qualità della vita.


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