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Disuguaglianze, parte la Rete italiana delle città per l’equità della salute “modello Marmot”

di Istituto superiore di sanità

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Favorire buone pratiche e iniziative per ridurre le disuguaglianze di salute nelle città italiane, come già avviene in altre realtà locali di altri paesi. È lo scopo della ‘Rete Italiana delle Città per l’Equità della Salute’, un network che si ispira ai principi delle cosiddette ‘Marmot cities’, nate in Inghilterra ma la cui pratica si sta diffondendo anche in altri paesi. L’Istituto superiore di Sanità, coordinatore della nascente Rete, promuove da oggi la raccolta delle adesioni con la pubblicazione della Manifestazione di interesse.
«La lotta alle disuguaglianze di salute, per una salute più equa e sostenibile per tutte e tutti, deve essere una priorità per il nostro paese – afferma il presidente dell’Iss Rocco Bellantone -. L’Istituto, con le sue competenze che vanno dalla ricerca alla prevenzione alla sorveglianza, è la ‘casa ideale’ per il coordinamento di questa rete».
L’iniziativa è rivolta a tutti i principali attori che operano a livello territoriale, come le amministrazioni locali, i servizi sanitari e di cura, le organizzazioni che promuovono l’attivismo dei cittadini, le associazioni di volontariato, quelle religiose e della comunità, con l’obiettivo di creare una rete per la messa a punto e l’implementazione di strategie contro le disuguaglianze. «L’azione locale è centrale poiché risponde alle condizioni in cui le persone nascono, crescono, lavorano, vivono e invecchiano. Il Comune – spiega Raffaella Bucciardini, che coordina il progetto per l’Iss - costituisce il naturale “ombrello” sotto cui realizzare azioni mirate per la riduzione delle disuguaglianze che tengano conto dei determinanti sociali di salute».


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