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Giornata per la prevenzione del suicidio, nel mondo circa 700mila morti, in Italia oltre 7mila nel 2020-21

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24 Esclusivo per Sanità24

Il suicidio è un grande problema di salute pubblica, che nel mondo fa circa 700mila morti e ha profonde conseguenze sia sugli individui che sulle comunità. Lo ricorda l’Oms, che il 10 settembre celebra la Giornata mondiale della prevenzione. In Italia, secondo l’elaborazione del servizio di Statistica dell’Istituto superiore di sanità sulla base dell’indagine Istat sulle cause di morte, tra i residenti di età 15 anni ed oltre, nel biennio 2020-2021, si sono suicidate 7.422 persone (3.645 nel 2020 e 3.777 nel 2021) e, tra queste, gli uomini rappresentano il 78,5%, con il pensionamento che sembra essere un evento critico.

I dati italiani

Storicamente sia per gli uomini che per le donne la mortalità per suicidio cresce con l’aumentare dell’età, spiega Monica Vichi del Servizio tecnico scientifico di statistica che conduce da anni studi su tale tematica. Per gli uomini si evidenzia un incremento esponenziale del tasso a partire dai 70-74 anni, soglia anagrafica che coincide o segue di poco l’età al pensionamento, che si è spostata in avanti rispetto al passato. L’uscita dal mondo del lavoro è un evento particolarmente critico, soprattutto per gli uomini, in quanto comporta una riduzione dei ruoli sociali e un conseguente restringimento dell’ampiezza e densità delle reti di relazione. Nelle donne si osserva un lieve incremento nelle fasce di età giovanili. Se si considera il contesto europeo l’Italia ha una media di 5,9 decessi ogni 100.000 persone molto più bassa dei 10,2 della media Europea.

L’Oms: “Cambiare la narrazione sul suicidio”

Il tema scelto dall’Oms per il triennio 2024-2026 è ‘Cambiare la narrazione sul suicidio’, con una call to action chiamata ‘Iniziare la conversazione’. Il tema sottolinea l’importanza di sensibilizzare la popolazione sulla riduzione dello stigma, e ad incoraggiare conversazioni aperte per prevenire il suicidio. “Cambiare la narrazione – scrive l’Oms – significa trasformare quello che percepiamo come un problema complesso, e passare da una cultura del silenzio e dello stigma a una di apertura, comprensione e supporto”.

Nella call dell’OMS si ribadisce anche che “Ogni conversazione, non importa quanto piccola, contribuisce a una società solidale e comprensiva” e in questa ottica si è da poco concluso il progetto ViolHelp (Identification of potential warning Signs of self- and hetero-directed Violence within the calls to ISS Helplines).

ViolHelp, progetto Iss sulla violenza: le helpline possono aiutare

Dal 2021 al 2023 sono stati coinvolti nello studio il Telefono Verde contro il Fumo, il Telefono Verde Alcol, il Telefono Verde Droga, il Telefono Verde Nazionale per le problematiche legate al Gioco d’Azzardo, il Telefono Verde Anti- Doping e il Telefono Verde Malattie Rare dell’ISS.

Lo studio pilota ha dimostrato che le helpline possono essere un importante primo punto di contatto nell’intercettare situazioni a rischio di violenza auto ed eterodiretta attraverso una formazione adeguata degli operatori e l’uso di uno strumento atto ad individuare segnali specifici di violenza.


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