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Case di riposo e Rsa: i diritti delle persone fragili e i costi fino a 2.500 euro al mese

di Claudio Testuzza

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24 Esclusivo per Sanità24

L’ Italia è un Paese che invecchia, con una domanda di servizi socio-sanitari e la relativa spesa pubblica e privata destinate ad aumentare in modo considerevole nei prossimi anni, soprattutto per l’assistenza ai non autosufficienti. In un Paese, il nostro, in cui il tasso di natalità è inversamente proporzionale all’invecchiamento della popolazione, la cura delle persone anziane diventa una questione importante e delicata, in particolare quando queste si trovino in condizioni fisiche e psichiche che le portano a non essere più autosufficienti. Infatti il grado di civiltà di un popolo, lo si valuta dal trattamento riservato ai più indifesi e deboli. Tuttavia ci si rende conto che, a fronte di un sistema sanitario che gestisce l’ospedaliero, l’urgenza e la riabilitazione post acuta, in modo gratuito ed anche in alcune regioni efficiente, la disabilità cronica e l’anzianità, che spesso necessita di assistenza medica intensa e continua, ricade, spesso sulle spalle dell’utenza e delle famiglie. La spesa per il welfare è a carico diretto delle famiglie che sostengono il 22 per cento della spesa sanitaria, e il 71 per cento di quella assistenziale per la cura dei figli e, soprattutto, degli anziani.
L’Italia è uno dei paesi in cui il mercato delle case di riposo e RSA ha il più alto valore in Europa, questo perché l’Italia è uno dei paesi più “ longevi ” al mondo, con un età media molto elevata. La Casa di Riposo è una struttura residenziale per anziani autosufficienti, che vogliano stare in compagnia, frequentare i coetanei, svolgere attività sociali e ricreative. La Casa di Riposo presenta più le caratteristiche di una struttura residenziale per anziani, senza, però, far mancare l’assistenza sanitaria essenziale e i servizi necessari. La Residenza Sanitaria Assistenziale ( RSA ) è una struttura sanitaria non ospedaliera, dove viene offerta assistenza a persone non autosufficienti che necessitano di assistenza sanitaria avanzata e cure mediche specialistiche.
È bene dire che spesso alcuni soggetti anziani o affetti da gravi forme di disabilità percepiscono una pensione che può non essere sufficiente a coprire i costi della casa di riposo.
Colui che, disabile o anziano non autosufficiente, si trova in una situazione di bisogno di cure e/o assistenza, dovrebbe essere, comunque, “ preso in carico ” dalle istituzioni, che dovranno formulare per lui una risposta socio-sanitaria, esaminando il caso, sia sotto il duplice profilo clinico-terapeutico che socio-assistenziale.
Le relative procedure sono stabilite dalle singole Regioni e dagli Enti erogatori ( Asl e Comuni ) che rendono il servizio. La legge nazionale detta, tuttavia, una normativa quadro, inderogabile anche a livello locale. Dunque, di volta in volta, occorrerà sincerarsi in base a quale regolamento locale, o legge regionale, le Amministrazioni si muovono, per valutare la legittimità delle determinazioni.
A seguito della segnalazione dell’utente o dei sanitari si apre un procedimento al Comune di residenza. Il richiedente la prestazione è tenuto alla presentazione dell’Isee, che è lo strumento per la determinazione della sua situazione economica. Una commissione ad hoc ( di medici ed assistenti sociali ) valuterà il grado di non autosufficienza, il grado di bisogno terapeutico, la rete assistenziale/familiare che circonda il richiedente, e proporrà alla famiglia un Piano di assistenza ( ricovero in struttura/ assistenza domiciliare con badanti, centro diurno ecc...). Con il Piano di ricovero a ciclo continuo ( notte-giorno ) in Rsa, il Comune determina l’attribuzione delle quote di spettanza dei costi della retta, che spesso sono ingenti.
Le prestazioni ricevute in Rsa, si qualificano come socio-sanitarie integrate e sono regolate dall’art. 3 del D.lgs 502/92 e succ. modificazioni.
Una casa di riposo ha costi variabili in base a diversi fattori, tra cui la tipologia di struttura, oppure i servizi offerti, nonché la posizione in cui si trova. Il livello di autosufficienza dell’ospite è un fattore determinante. Un maggiore bisogno di assistenza e di cure specifiche determina l’aumento del costo della retta mensile.
La legge prevede che la retta di ricovero sia composta da una quota sanitaria
( generalmente il 50% dell’intero importo) a carico del Sistema sanitario regionale erogato tramite le Asl di appartenenza e da una quota sociale o alberghiera ( l’altro 50% ) a carico dei Comuni con la compartecipazione dell’utenza ( il beneficiario della prestazione ) determinata in base all’Isee. E’ da rilevare che a fronte delle tante richieste, solo alcune vengono evase, e non per assenza di posti letto, le strutture esistono, anche convenzionate, ma per la disponibilità di “quote” regionali sanitarie. Le prestazioni socio-sanitarie erogate dalla Pubblica Amministrazione, possono essere rese anche da soggetti privati convenzionati. In questo caso occorre sapere che dette strutture operano come se fossero la Pubblica Amministrazione. Quanto detto è particolarmente importante perché generalmente, all’atto di ingresso, anche se avvenuto per il tramite dell’Amministrazione ( servizi sociali ), le strutture sottopongono alla firma degli utenti e dei parenti, atti di impegno al pagamento di quote di ricovero. Tali accordi o impegnative, sono nulli, inefficaci e comunque generalmente revocabili.
Va osservato che il mercato dell’assistenza agli anziani non è omogeneo in tutta la penisola e vi sono enormi disparità, soprattutto in termini di prezzo, tra le varie regioni d’Italia.
Secondo quanto osservato dalla LIUC Business School il costo medio delle RSA e Case di Riposo in Italia varia molto da regione a regione. Nel complesso il costo medio delle RSA è di circa 1.700 euro mensili iva esclusa, mentre per le case di riposo, il costo medio è di 1.500 euro mensili, iva esclusa.
Va inoltre fatto presente che, in alcune regioni, sono previste delle agevolazioni economiche per gli anziani con un Isee inferiore ai 13.000 euro.
La regione più economica è l’Abruzzo dove il costo medio delle RSA è di circa 1.420 euro al mese, seguito dalla Sicilia dove il costo medio è di circa 1.450 euro al mese. In generale il Sud Italia e le Isole hanno costi mediamente più bassi rispetto al centro e al nord Italia. Il costo medio nell’Italia meridionale è infatti inferiore ai 1.500 euro, mentre nel centro Italia il costo medio oscilla tra i 1.500 euro ed i 1.900 euro, infine, nell’Italia settentrionale, il costo medio va dai 1.900 euro ai 2.000 euro. Le regioni più costose d’Italia, dove il costo medio delle RSA è superiore ai .2000 euro al mese sono Veneto e Lombardia, il cui costo medio è rispettivamente 2.233 euro per il Veneto e 2.496 euro per la Lombardia. In particolare in Lombardia vi sono 712 strutture, per un totale di 65.512 posti letto autorizzati (rispettivamente 164 e 18.288 a Milano). Di questi, 57.512 sono anche contrattualizzati, cioè finanziati per la spesa sanitaria dal Fondo sanitario regionale. Sempre secondo tali dati, si va da una retta minima media di 54,12 euro ad una massima di 91,95 euro al giorno. Costi, dunque, decisamente importanti. Si calcola che nel Lazio vi siano oltre 600 strutture residenziali per anziani, 107 delle quali presenti a Roma. La retta base mensile per una RSA nella Capitale ammonta a 1.620 euro, pari a 54 euro al giorno.
Per capire il prezzo che hanno solitamente le case di cura, si deve fare riferimento a cosa loro offrono. A tal fine, vengono dedicati diversi servizi. La cucina e i pasti : non solo la somministrazione di cibo, ma a volte le residenze offrono, al servizio dei residenti, specialisti della nutrizione. La stimolazione : le attività vengono svolte nelle residenze per stimolare le capacità funzionali e cognitive della persona. La Sanità è un servizio molto importante. I residenti di solito hanno un’età compresa tra 65 e 90 anni, il che può significare un delicato stato di salute. Questo servizio include la presenza di medici, infermieri, fisioterapisti, psicologi, podologi, servizi di farmacia, etc. Tutto ciò di cui i residenti potrebbero aver bisogno per prevenire e curare le loro patologie. Utili i Servizi sociali quando è possibile che i residenti non abbiano una famiglia. I servizi di accompagnamento sono spesso offerti dalle residenze.
Possono integrare il servizio la terapia occupazionale, il trasporto, e alcuni servizi personalizzati quali i servizi di pulizia e lavanderia, manutenzione, parrucchiere, etc.
Infine ricordiamo che nel caso di una persona bisognosa di prestazioni socio-sanitarie, quali il ricoverato in Rsa fosse soggetto incapace, occorre valutare, l’opportunità di chiedere la nomina di un Amministratore di sostegno, recandosi, anche senza avvocato, al Tribunale civile competente per territorio, presso la Cancelleria del Giudice Tutelare. Questa procedura consente di ottenere in capo all’Amministratore nominato, un’ordinanza contenente i poteri di rappresentanza del beneficiario degente, potendo così interloquire a pieno titolo con le Amministrazioni per le richieste relative al computo della retta, o perfino, se del caso, nominare un legale in sua difesa.


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