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Welfare/ Istat: al Sud la spesa dei Comuni per i servizi sociali cresce di più ma resta ampio il gap con il Nord. Anziani: spesa in calo in un decennio e Adi solo per lo 0,6% degli over 65

di B. Gob.

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24 Esclusivo per Sanità24

La spesa dei Comuni per i servizi sociali e socio-educativi nel 2021 è stata di 10,3 miliardi di euro, di cui 1,2 miliardi rimborsati dal Servizio sanitario nazionale e 745 milioni dalla contribuzione a carico degli utenti. Sono i dati delrapporto Istat sul tema. La spesa al netto delle compartecipazioni (8,4 miliardi) è aumentata del 6,7% rispetto al 2020. Maggiori gli incrementi di spesa al Sud (8,1% in valuta corrente; 6,1% in termini reali), soprattutto in Calabria (27,6%), in Puglia (18,5%) e in Basilicata (17,2%). Il divario rispetto alle altre aree del Paese resta però molto ampio. Al Nord-Est le risorse per il welfare territoriale (197 euro pro-capite) sono ben al di sopra della media nazionale (142 euro) e quasi tre volte superiori rispetto al Sud (72 euro). Sono stati presi in carico dagli assistenti sociali oltre 2 milioni 185mila utenti, di cui la quota più ampia (31%) è composta da bambini e nuclei familiari con minori.
Nel dettaglio, i primi destinatari della spesa sociale dei Comuni sono le famiglie con figli (3,2 mld pari a +9,1%, al netto delle contribuzioni degli utenti al Ssn) e i minori (37,7%), a seguire le persone con disabilità (26,3%) e gli anziani (15%). Nel 2021 la spesa dei Comuni per i disabili, che alcune Regioni intervengono a integrare, è stata di 2,2 miliardi (+12,1% sul 2020) e + 35% rispetto a 10 anni prima (ma al netto dell’inflazione i due dati scendono al 10% e al 24,2%) ed è l’incremento maggiore tra tutte le aree di utenza. Parallelamente, tra 2011 e 2021 è “diminuita gradualmente la spesa per i servizi sociali destinati agli anziani”, si legge nel Report, passata da 1,4 a 1,3 miliardi con -16,5% di variazione in termini reali e ha ridotto il suo peso sul totale delle risorse dei Comuni per i servizi socio-assistenziali (dal 19,8% al 15%). Tra 2020 e 2021 si assiste a un lieve recupero del +1,2% che scende a -0,6% in termini reali). A livello pro capite la spesa sociale per anziani diminuisce negli anni anche per l’aumento della platea: in dieci anni si è passati da 112 euro l’anno per un residente over 65 a 90 euro, con un decremento in termini reali di 32 euro.
Dell’assistenza socio-assistenziale, la forma più diffusa di Ad offerta dai Comuni, beneficiano quasi 130mila anziani e oltre 51mila disabili under 65, con variazioni territoriali molti ampie. Ne beneficia a livello nazionale lo 0,9% di anziani (1,6% al Nord Est e 0,5% al Sud). L’Adi, che prevede il coordinamento con i servizi offerti dal Ssn, è fornita agli anziani dal 38,7% dei Comuni e ai disabili dal 33,4%. Va nel complesso allo 0,6% degli anziani residenti e all’1,5% dei disabili al di sotto dei 65 anni. Quanto alla forma di assistenza a domicilio tramite voucher, assegni di cura e buoni socio-sanitari, prevalentemente diffusi al Nord, sono erogati agli anziani dal 50% dei Comuni e ai disabili dal 59,2%, con percentuali di utilizzo delo 0,4% nel primo caso e del 2,8% nel secondo.


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