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Zangrillo: firmato il contratto, aumenti fino a 300 euro per 135mila dirigenti medici. Schillaci: ora programmare il rinnovo 2022-2024

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24 Esclusivo per Sanità24

“È stato firmato oggi da sindacati e Aran il contratto per l’area dei dirigenti della sanità”. Lo annuncia il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, che in una nota definisce l’accordo “un importante tassello alla conclusione della tornata contrattuale 2019-2021”.
“L’intesa riguarda circa 135mila dipendenti tra medici e dirigenti delle professioni sanitarie – spiega Zangrillo – e prevede importanti miglioramenti nelle condizioni di lavoro, dall’orario alle pronte disponibilità e alle guardie mediche, oltre che incrementi degli stipendi fino a quasi 300 euro. Il Governo conferma in questo modo la sua grande attenzione per la salute pubblica, con lo sguardo rivolto al passato, per riconoscere al personale sanitario quanto fatto nei difficili anni della pandemia, ma anche per guardare con serenità al futuro di un settore strategico per il Paese”.
“Il rinnovo dei contratti è un passaggio fondamentale per la cura dei dipendenti pubblici, la cui motivazione è fondamentale per assicurare a cittadini e imprese servizi efficaci ed efficienti – sottolinea il Ministro della P.a – Quando sono arrivato al ministero, lo scorso autunno, c’erano ancora 2,4 milioni di dipendenti pubblici a cui non erano stati rinnovati i contratti 2019-2021, che ora stiamo invece per chiudere”.
Lo scorso novembre sono stati conclusi quelli relativi al comparto sanità, scuola ed enti locali, con un investimento di quasi 3,7 miliardi di euro destinati a circa 2,1 milioni di dipendenti pubblici, pari all’84% del personale coperto dalla contrattazione nazionale; a maggio è stato firmato il contratto dell'area dirigenziale delle funzioni centrali e a luglio 2023 si è conclusa la trattativa anche per la parte normativa del comparto istruzione e ricerca. “Resta da firmare soltanto il contratto dei dirigenti degli enti locali, su cui l’Aran sta già lavorando con i sindacati con l’impegno di sempre, così potremo avviare subito il percorso dei rinnovi della tornata 2022-2024, su cui interviene la Nadef con risorse assolutamente rilevanti, come ha ricordato il ministro Giorgetti, che ringrazio insieme a tutto il Governo – conclude Zangrillo –. In un contesto economico complesso come quello attuale si tratta di un impegno davvero importante”.

"Per mettere fine al grave ritardo accumulato negli ultimi anni - ricorda dal canto suo il ministro della Salute, Orazio Schillaci - il governo Meloni si era impegnato da subito ad accelerare il rinnovo contrattuale del comparto sanità 2019-2021 e personalmente ho assicurato ai sindacati il pieno sostegno alle giuste aspettative dei lavoratori. L’accordo di oggi è un risultato importante che introduce novità significative sia sul piano economico che per le condizioni di lavoro". Secondo Schillaci "è un punto di arrivo ma anche di partenza. Ora è necessario programmare con il Mef le risorse per il rinnovo del biennio 2022-2024 per non accumulare ulteriori ritardi. Accanto a ciò prosegue il nostro impegno per il rilancio del comparto sanitario pubblico: stipendi più alti e una migliore organizzazione del lavoro per rendere di nuovo attrattive le professioni sanitarie e colmare la carenza di medici e infermieri nel servizio sanitario pubblico".


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