Dal governo
Alcol: assunte quantità a rischio da 7,7 milioni di consumatori di età superiore a 11 anni
24 Esclusivo per Sanità24
Nel 2021, su 52.459 incidenti automobilistici con lesioni rilevati da Carabinieri e Polizia stradale, sono stati 5.085 quelli in cui almeno uno dei conducenti era in stato di ebbrezza e 1.676 quelli in cui era sotto uso di stupefacenti. Il 9,7% e il 3,2% degli incidenti gravi è correlato, quindi, rispettivamente ad alcol e droga. I valori sono in aumento rispetto al 2020 per nel primo caso (9,2%) e in lieve diminuzione nel secondo (3,5%). Lo rileva la relazione sugli interventi realizzati in base alla "Legge quadro in materia di alcol", trasmessa dal ministero della Salute al Parlamento.
"Tra i giovani - spiega nella prefazione il ministro della Salute Orazio Schillaci - il consumo di bevande alcoliche permane una criticità che suggerisce di mantenere alta l'attenzione su questa fascia di popolazione. I comportamenti a rischio sul consumo di alcol nella popolazione giovanile sono particolarmente diffusi nella fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni, con valori più elevati tra i ragazzi, sebbene nel tempo stia aumentando in modo significativo il numero di ragazze in questa fascia di età con comportamenti di consumo a rischio".
Nel 2021, in base ai dati dell'Istituto superiore di sanità, 7,7 milioni di italiani di età superiore a 11 anni (pari al 20% degli uomini e all'8,7% delle donne) hanno bevuto quantità di alcol tali da esporre la propria salute a rischio. I dati Istat riferiti al 2021 mostrano, rispetto all'anno precedente, un consumo stabile di alcol (66,4% nel 2020 e 66,3% nel 2021), mentre si riduce il consumo giornaliero (20,6% nel 2020 e 19,4% nel 2021) e quello fuori pasto (31,7% nel 2020 e 30,7% nel 2021). Nel corso del 2021 si sono verificati 35.307 accessi in Pronto Soccorso caratterizzati da una diagnosi principale o secondaria attribuibile all'alcol; nel corso del 2020 erano stati 29.362. Mentre i dati ricavati dalle Schede di Dimissione Ospedaliera nel 2021 rilevano complessivamente 45.270 dimissioni ospedaliere (+4,2% rispetto all'anno 2020) caratterizzate da almeno una patologia attribuibile all'alcol.
Negli ultimi 10 anni si continua a registrare la tendenza del progressivo incremento della quota di donne consumatrici di bevande alcoliche che, per il consumo occasionale, passano dal 38,4% al 45,1%, e per il consumo fuori pasto passano dal 16% al 21,7%. Nel tempo si assiste anche a sensibili cambiamenti, in tutte le classi di età, nel tipo di bevande consumate. Il consumo esclusivo di vino e birra diminuisce in quasi tutte le fasce di età, mentre aumenta l’abitudine a consumare altri alcolici insieme al vino e alla birra, specialmente tra le donne di 45 anni e più.
Il consumo di alcol è più marcato nel Centro-Nord, soprattutto tra i maschi. E anche il tipo di bevanda alcolica di uso prevalente ha una variabilità 'geografica': il vino è utilizzato in genere più frequentemente al Nord mentre la birra e i superalcolici al Sud. E ancora: la quota di consumatori di bevande alcoliche aumenta al crescere del titolo di studio conseguito: ciò avviene soprattutto per le donne e, in particolare, in relazione al consumo fuori pasto. Andamento inverso ha, invece, il consumo quotidiano che risulta crescente al diminuire del titolo di studio, soprattutto gli uomini.
© RIPRODUZIONE RISERVATA