Dal governo

Schillaci: affrontare la carenza di personale e per gli infermieri guardare all'estero

S
24 Esclusivo per Sanità24

"Per la sanità serve una rivoluzione, rafforzare la medicina del territorio che è mancata e poi la digitalizzazione. Sono due capitoli del Pnrr dove ci sono risorse e il ministero della Salute e Agenas sono sicuro che potranno svolgere bene il compito. Ma c'è anche una carenza di personale: gli infermieri mancano in tutta Europa, in Usa e in Giappone. E' una carenza che va affrontata ma in un momento complesso come questo credo dovremmo guardare a qualche paese straniero". Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, all'evento per i 30 anni dell'Agenas al Senato.

Durante il suo intervento, il ministro ha chiarito che le cause all'origine della carenza di professionisti nel servizio sanitario sono diverse per medici e infermieri: mentre per i primi si tratta di un problema motivazionale per i secondi si tratta di un quantità insufficiente di personale. Per quel che riguarda i medici, "più che mancare in maniera assoluta, certo averne qualcuno in più avrebbe fatto bene ma veniamo da una programmazione in medicina sbagliata, il problema è che non vogliono fare alcune specializzazioni, per esempio Emergenza-urgenza o Pronto soccorso". "Per gli infermieri - ha affermato Schillaci - bisogna fare un discorso diverso", perché questi professionisti "mancano". Da qui la necessità di dovere attingere a personale straniero. Sulla carenza di personale sanitario, però, il ministro ha invitato a fare attenzione ai numeri: "non è vero che mancano 300mila infermieri", ha precisato. "Basta prendere i dati di Agenas, che sono ufficiali, per capire realmente quali sono i fabbisogni". Quanto alla professione medica, il ministro coglie segnali positivi per il futuro: "Se ci sono 70-80 mila ragazzi che ogni anno vogliono fare test di medicina, la professione medica la sua attrattività non l'ha persa", ha detto. "Anche su quello siamo intervenuti: la ministra Bernini ha aumentato il numero di iscritti a medicina. Io ho fato il preside - ha proseguito - e per quasi dieci anni ogni anno chiedevano di avere 4-5 mila posti in più. Se li avessimo avuti, oggi avremmo quei medici che mancano".

Il ministro è intervenuto anche sulle liste d'attesa. "Si combattano incentivando di più gli operatori a lavorare nel Ssn - ha detto -. Ma anche però con l'appropriatezza, lo scorso anno i presidenti delle Regioni hanno rilevato questo fattore".

"Fare esami inutili a chi non ne ha bisogno aumenta le liste di attesa", ha aggiunto il ministro, che ha precisato che il fenomeno è almeno in parte "frutto della medicina difensiva che si deve combattere". Su questo fronte, ha proseguito "abbiamo iniziato un percorso con il ministro della Giustizia". Per ridurre il problema delle liste d'attesa, secondo il ministro, decisiva sarà la collaborazione con il privato: bisogna "fare in modo che il privato convenzionato collabori pienamente con il servizio sanitario e che dappertutto il privato convenzionato metta in rete la disponibilità di esami diagnostici e interventi fatti in regime convenzionato", ha precisato. "Dobbiamo intanto avere il quadro delle prestazioni disponibili per i cittadini. Laddove ci sono ritardi inaccettabili troveremo insieme le soluzioni".

Infine, il plauso all'attività di Agenas. "In questi 30 anni - ha detto Schillaci - grazie anche al lavoro di Agenas abbiamo imparato a utilizzare in maniera diffusa e sempre più analitica gli indicatori – che rappresentano una grande crescita - come strumento di misurazione delle performance clinico organizzative ma anche economico-gestionali e di monitoraggio per comprendere dove intervenire, anche preventivamente, per migliorare il Servizio sanitario nazionale. Penso in particolare al Programma nazionale esiti e al recente modello di valutazione multidimensionale della performance manageriale nelle aziende ospedaliere. Durante, e a seguito della pandemia, inoltre si sono ampliati i compiti dell’Agenzia in ambiti cruciali per elevare la qualità degli standard di cura e per ammodernare la nostra sanità pubblica, a partire dal potenziamento della rete di assistenza ospedaliera e territoriale".

Per quanto riguarda il Pnrr, Agenas "ha un ruolo strategico e cruciale. Con il Decreto Pa abbiamo garantito fondi per svolgere queste funzioni e con un mio decreto ministeriale ho approvato il nuovo statuto di Agenas", ha osserva Schillaci. "Ricordo anche l’interlocuzione che come ministero abbiamo portato avanti con il Garante della privacy ponendo finalmente le basi per l’avvio all’implementazione del Fascicolo sanitario elettronico, uno dei pilastri su cui si fonda la strategia e lo sviluppo della sanità digitale. Grazie a quest’importante risultato raggiunto dal ministero della Salute, possiamo metterci al lavoro. E spetterà ad Agenas - ha ribadito - predisporre le linee guida, che il ministero della Salute dovrà emanare, per la raccolta, conservazione, la consultazione e l’interscambio di dati sanitari da parte degli enti del Servizio sanitario nazionale e dei soggetti pubblici che erogano prestazioni sanitarie e socio-sanitarie ai cittadini. "

Altra attività che vede il coinvolgimento di Agenas è quella relativa alla Piattaforma di intelligenza artificiale a supporto dell’assistenza primaria, su cui stiamo lavorando in maniera veloce. Uno strumento - ha concluso il ministro - che può supportare il professionista sanitario - nella fase di diagnosi, definizione del percorso diagnostico-terapeutico e nelle attività organizzativo amministrative – e soprattutto può aiutare il cittadino, facilitando l’accesso ai servizi sanitari in particolare della Casa di comunità".


© RIPRODUZIONE RISERVATA