Dal governo
Cgil in piazza per la sanità/ Landini: servono risposte urgenti, non basta convocare i tavoli
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In migliaia in piazza per difendere il diritto alla salute e alla sanità pubblica, per tutti. Per dire basta ai tagli e chiedere il rilancio del Servizio sanitario nazionale, investimenti e assunzioni per un settore che ora rischia "il collasso". La Cgil e un centinaio di associazioni, laiche e cattoliche, "insieme per la Costituzione" hanno manifestato a Roma rilanciando l'articolo 32 della Carta sul diritto fondamentale alla salute. Al loro fianco c'è l'opposizione. A partire dal Pd e dal M5s.
"Ci sono 4 milioni di persone che non si curano perché non hanno i soldi. Non è accettabile. La situazione sta esplodendo", avverte il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini che in un'intervista oggi ribadisce "che non basta convocare un tavolo, quanto trovare le soluzioni". "L'incontro con il ministro della Salute della scorsa settimana - sottolinea - si è concluso senza alcuna risposta se non che ci si vedrà nuovamente il 4 luglio".
Il governo Meloni "deve cambiare strada", discutere e "ascoltare" i sindacati, aveva detto invece dal palco rilanciando la necessità di un confronto "vero" e rimarcando l'autonomia dai partiti: "Noi non abbiamo mai avuto pregiudiziali, chi ha pregiudiziali è questo governo", attacca. E conferma l'intenzione di andare avanti, "di non fermarci finché non avremo ottenuto risultati". Senza escludere alcuno strumento, anche se - ripete - gli scioperi "non si minacciano, si proclamano quando è necessario, se non ci sono risposte".
In piazza della Repubblica, da dove è partito il corteo guidato dal leader della Cgil, sono arrivati il presidente del Pd e governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, poi la segretaria dem Elly Schlein e il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte. "La sanità pubblica e universalistica è una battaglia che ci sta molto a cuore, su cui anche il Pd si sta mobilitando", sottolinea Schlein. "Non accetteremo che la sanità continui a fare la Cenerentola, stiamo tornando ai momenti peggiori del passato", afferma Conte. "È il momento di dire basta ad una lunga stagione che ha privatizzato la sanità", dice il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni.
Il filo conduttore è la richiesta di aumentare le risorse e il personale sanitario, perché mancano medici e infermieri, i pronto soccorso sono sempre pieni e le liste di attesa troppo lunghe, è la situazione che descrivono. "Una vergogna" la definisce Landini, tornando a sottolineare che negli ultimi vent'anni sono stati tagliati 40 miliardi alla sanità pubblica. La spesa sanitaria è scesa di nuovo sotto il 7% del Pil, livello che aveva superato nel 2020 con la pandemia, sottolinea anche l'ex ministro della Salute, Roberto Speranza. Per questo non bisogna perdere neanche un euro del Pnrr ed usare anche il Mes, sostiene. Ma c'è pure il tema della lotta alla precarietà, dell'aumento dei salari e il rinnovo dei contratti, il no alla flat tax e all'autonomia differenziata. La bussola resta la Costituzione: 'Non permetteremo nemmeno a questo governo di cambiarla. La Costituzione va difesa e applicata", insiste Landini. Temi su cui è già fissato il prossimo appuntamento in piazza: dal palco ricorda l'altra manifestazione organizzata sempre con il mondo delle associazioni per il 30 settembre, per il lavoro, contro la precarietà, per la difesa e l'attuazione della Costituzione e contro l'autonomia differenziata. Tra le persone "c'è rabbia ma vedo determinazione. Noi non ci arrendiamo", assicura.
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