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Ddl Anziani/ Bellucci, lavoro condiviso su decreti attuativi e risorse. Fish e Aism: normare la figura del caregiver

di Red. San.

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«A fronte della stesura dei decreti attuativi del Ddl Anziani, stiamo proseguendo con i tavoli d’ascolto di cui sono coordinatrice presso Palazzo Chigi, che raccolgono importanti contributi di associazioni di categoria, Terzo Settore, sindacati, mondo delle Rsa e delle cure palliative e di tutti gli ordini professionali di riferimento e del Terzo Settore». Lo dichiara la vice ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Maria Teresa Bellucci. «Riteniamo estremamente importante tale fase di ascolto - prosegue - al fine di definire correttamente politiche per la terza età sostenibili e capaci di concretizzare una vera e propria riforma strutturale del welfare dedicato agli anziani. Si tratta di un lavoro che favorisce un’ampia condivisione e partecipazione e che, anche in vista della scadenza del 31 gennaio 2024, sarà centrale per giungere all'emanazione di decreti attuativi frutto di un’effettiva alleanza tra istituzioni, privato sociale e privato, peraltro per una riforma che interesserà 14 milioni di italiani. Un obiettivo di legislatura per il quale stiamo individuando progressivamente le risorse economiche necessarie alla sua corretta attuazione», conclude.
Tra le organizzazioni audite in occasione dell'incontro del tavolo di ascolto sulla legge delega al governo in materia di politiche in favore delle persone anziane e non autosufficienti che mira a semplificare le attuali politiche e a promuovere un'assistenza personalizzata, era presente anche Fish (Federazione italiana superamento handicap) che ha depositato "una articolata memoria, ribadendo quanto già evidenziato durante l'iter di approvazione del provvedimento normativo". «Abbiamo portato sul tavolo della discussione una serie di proposte per la scrittura dei decreti applicativi. Dalla promozione delle condizioni di vita, di cura e di assistenza delle persone con disabilità, anziane e non, fino ai bisogni sociali, sanitari e sociosanitari, con particolare riguardo a quelli connessi alla condizione di non autosufficienza, che necessariamente non è correlata all’età ma alla condizione di disabilità», ha dichiarato il presidente di Fish Vincenzo Falabella. «I prossimi step saranno cruciali per determinare l’efficacia del provvedimento. Ora ci viene richiesto massima concretezza nella scrittura dei decreti attuativi che dovranno avere come obiettivo principale quello di saper pienamente soddisfare i bisogni specifici dei nostri cittadini e cittadine con disabilità, anziani che vivono in una condizione di non autosufficienza. Occorre armonizzare gli interventi tra i Lea e Livelli essenziali delle prestazioni sociali. Occorre dare risposte certe alla grande platea dei familiari che accudiscono i propri cari, surrogandosi spesso ai servizi sanitari, socio sanitari e sociali. Mi riferisco alla figura del caregiver familiare, occorre scrivere un decreto attuativo capace di identificare l’intera platea, di normarne le finalità e armonizzare gli interventi legislativi nelle varie Regioni», conclude Falabella.
Sui caregiver si concentra anche l'Aoociazione italiana sclerosi multipla (Aism). «Abbiamo presentato i nostri contributi, messi sotto forma di memoria, partendo dalla necessità di una completa sinergia tra la Legge delega sulla Disabilità (Legge 227/2021) e la Legge sulla non autosufficienza (Legge 33/2023), come già sostenuto assieme con Fish sin dai primi confronti sul disegno di legge delega - dichiara Paolo Bandiera, Direttore Affari generali e Relazioni istituzionali Aism che ha enfatizzato l'urgenza di garantire ai caregiver familiari uno status di piena soggettività -. Non devono essere considerati semplici supporti, ma veri e propri attori cruciali nel processo di cura e assistenza delle persone non autosufficienti». Bandiera ha evidenziato l'importanza di riconoscere i bisogni specifici dei caregiver familiari, inclusi quelli legati al lavoro e all'inclusione sociale, alle tutele previdenziali e assicurative, alle necessità di formazione, ai bisogni di cura e sollievo.
Il Barometro della Sclerosi Multipla e patologie correlate presentato il 31 maggio in occasione della Giornata mondiale della SM, ha rivelato che oltre il 50% delle persone con sclerosi multipla riceve assistenza da un caregiver familiare. Il 20% dei caregiver delle persone con Sm ha lasciato il lavoro per assistere, con una perdita netta di reddito e i caregiver delle persone con SM gravissima forniscono fino a 14 ore al giorno di assistenza.
Tuttavia, è emerso anche che i caregiver familiari non hanno accesso garantito al supporto psicologico, evidenziando un vuoto significativo nell'assistenza fornita. «Per questo nella nostra mozione dei "30 cantieri" perché l’Agenda della Sm diventi concretamente l’Agenda del Paese, presentata nell’evento tenuto in Senato il 31 maggio, abbiamo chiesto di garantire il trattamento psicologico a tutte le persone con Sm, e persone colpite dal disturbo dello spettro della neuromilelite ottica (Nmosd) e ai loro familiari e caregiver che ne abbiano bisogno, come servizio incluso nei Lea e con tempi di attesa accettabili, anche attraverso il supporto a distanza», sottolinea Bandiera.
Aism ha sollecitato l'adozione di norme che garantiscano la flessibilità lavorativa ai caregiver, compreso il diritto allo smart working. Inoltre, è stato chiesto un maggiore sostegno al welfare aziendale per i caregiver delle persone con disabilità e anziani non autosufficienti. Bandiera ha sottolineato la necessità di coinvolgere attivamente i caregiver nel processo di presa in carico e ha richiamato l'attenzione sulla sensibilizzazione dell'intera comunità civile verso il ruolo fondamentale dei caregiver familiari.


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