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Contratto sanità: il Mef chiede nuovi chiarimenti, l'accordo rischia di slittare oltre settembre
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Rischia di slittare la firma definitiva del Contratto collettivo nazionale di lavoro del personale del Comparto Sanità per il triennio 2019/2021. A riferirlo è il presidente dell'Aran, Antonio Naddeo, che dal suo blog comunica che il Mef ha chiesto "ulteriori chiarimenti" e questo rende "difficile che tutto si possa definire per la sottoscrizione definitiva entro il mese di settembre, visto che poi il contratto deve essere certificato dalla Corte dei conti (entro 15 giorni)".
L'ipotesi di Contratto tra Aran e i sindacati era stata firmata il 15 giugno 2022. Nella comunicazione Naddeo entra nello specifico della vicenda. "Alle osservazioni e richieste di chiarimenti del Mef fatte in data 1 agosto e a cui l'Aran ha prontamente risposto, lo stesso Mef ha inviato un'ulteriore nota nella quale si prende atto di alcune risposte dell'Aran, ma ha anche chiesto ulteriori chiarimenti su norme del contratto non citate nella prima nota. Anche in questo caso l'Agenzia sta predisponendo la risposta", spiega. "Vorrei solo ricordare a tutti — evidenzia quindi il presidente dell'Aran — che la norma che regola la procedura di contrattazione e il relativo controllo dell'Ipotesi di accordo è l'art. 47 del decreto legislativo 165/2001. In particolare il comma 4 stabilisce che l'Aran trasmetta, entro 10gg dalla sottoscrizione, l'ipotesi di accordo corredata da una relazione tecnica ai comitati di settore e al Governo (FATTO in questo caso). Il Consiglio dei Ministri (in pratica il Mef) può esprimere osservazioni entro 20 giorni dall'invio del contratto da parte dell'Aran. Sono passati più di 60 giorni".
Cosa prevede il nuovo contratto
"Il 15 giugno 2022 alle ore 23 - ricorda Naddeo - abbiamo finalmente sottoscritto con tutti i sindacati (prima volta nei contratti della sanità ) l’Ipotesi di Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale del Comparto Sanità per il triennio 2019/2021.Il testo dell’Ipotesi si caratterizza per numerose e rilevanti innovazioni concernenti aspetti importanti per le circa 700 mila unità di personale del settore".
L’accordo ha, come per il contratto delle funzioni centrali, operato una revisione del sistema di classificazione del personale prevedendo cinque aree di inquadramento ed accogliendo la recente innovazione legislativa di un’area di elevata qualificazione.Nell’ambito del sistema di classificazione, abbiamo previsto una rivisitazione del sistema degli incarichi, aumentandone la rilevanza e basandolo sui principi di maggiore responsabilità e di impegno realmente profuso.La valorizzazione del merito e della prestazione professionale sono finalizzati a promuovere lo sviluppo professionale, mediante il riconoscimento dell’autonomia operativa volta ad una efficace organizzazione aziendale e al raggiungimento degli obiettivi di salute previsti dalla programmazione sanitaria e sociosanitaria nazionale e regionale.Novità importante è il nuovo regime delle progressioni economiche orizzontali basato su “differenziali economici di professionalità” da intendersi come incrementi stabili del trattamento economico. I differenziali sono finalizzati a remunerare il maggior grado di competenza professionale progressivamente acquisito dai dipendenti, nello svolgimento delle attribuzioni proprie dell’area di classificazione.Anche il sistema delle relazioni sindacali ha visto una significativa revisione nella prospettiva di un ampliamento del rilievo dei moduli partecipativi dell’informazione e del confronto e con una valorizzazione dell’Organismo paritetico per l’innovazione.
"Modifiche sostanziali anche per le norme sul rapporto di lavoro - aggiunge Naddeo - dove abbiamo cercato di trovare un equilibrato rapporto tra l’estensione dei diritti dei lavoratori e la salvaguardia delle esigenze organizzative e funzionali delle Aziende ed Enti".
Rilievo assume anche la nuova disciplina del lavoro a distanza nelle due tipologie di lavoro agile, previsto dalla legge 81/2017 e lavoro da remoto, che sostituiscono la precedente tipologia del telelavoro.Sul piano del trattamento economico, l’accordo riconosce – a decorrere dall’1/1/2021 – un incremento medio a regime degli stipendi tabellari di 91 euro medi per 13 mesi ed una rivalutazione dei Fondi destinati alla contrattazione integrativa di 12 euro mese per 13 mensilità.
Per l’applicazione del nuovo sistema di classificazione professionale è stato inoltre previsto un ulteriore impegno finanziario delle aziende e degli enti del comparto di 13 euro mese per 13 mensilità.Al fine di valorizzare il ruolo di alcuni specifici profili del ruolo sanitario e socio-sanitario, l’Ipotesi di contratto, in applicazione di alcune disposizioni previste nelle ultime due leggi di bilancio, istituisce l’indennità di specificità infermieristica per i profili di infermiere, l’indennità di tutela del malato e promozione della salute per altri profili del ruolo sanitario e socio-sanitario ed una specifica indennità destinata al personale operante nei servizi di pronto soccorso.Considerando anche le nuove indennità, l’accordo raggiunto consentirà di riconoscere incrementi medi, calcolati su tutto il personale del comparto, di circa 175 euro medi mese, corrispondenti ad una percentuale di rivalutazione del 7,22%.
Gli arretrati calcolati fino al mese di ottobre 2022 vanno da 2.268,41 euro a 3.135,49 euro a per tutto il personale secondo della posizione economica di appartenenza; per il personale infermieristico (l’indennità infermieristica) da 3.775,45 euro a 4.736,87 euro; per il personale sanitario non infermieristico (indennità tutela malato) da 3.175,75 euro a 4.039,69 euro.
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