Dal governo
Speranza, consultori presidio essenziale sul territorio che va rafforzato. Nel Pon Salute nuove risorse
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«I consultori familiari sono un presidio essenziale di prevenzione, assistenza e supporto per la salute di tutti e in modo particolare delle donne. Nel rapporto pubblicato oggi e realizzato con l’Istituto Superiore di Sanità emerge tutta la loro importanza, ma anche la necessità di rafforzarne la presenza sul territorio. Per questo abbiamo individuato i consultori come un asse strategico di investimento del Programma nazionale Equità nella Salute. È un primo passo che porterà nuove risorse soprattutto nelle aree più deboli. Dobbiamo dare più forza a tutta le rete dei nostri consultori». Così su Facebook il ministro della Salute Roberto Speranza commenta il report sui consultori pubblicato dall'Iss.
Il rapporto - sottolinea l'Iss in un comunicato - ha fotografato la rete degli oltre 1.800 consultori distribuiti sull’intero territorio nazionale, rilevato i loro modelli organizzativi e analizzato le attività con l’obiettivo di identificare le buone pratiche per promuovere una rivalutazione del loro ruolo. L’attualità di questi servizi emerge pienamente dalla lettura del rapporto, che fornisce elementi conoscitivi utili alla comprensione delle funzioni, della complessità organizzativa e della variabilità dell’offerta dei consultori familiari nelle diverse Regioni. Questi gli argomenti affrontati: Salute della donna life-course (prevenzione oncologica, fertilità, endometriosi, menopausa), interruzione volontaria di gravidanza e contraccezione, consultori familiari e le giovani generazioni, percorso nascita, consultori familiari e accompagnamento alla genitorialità, Salute mentale perinatale e consultori familiari, contrasto alla violenza di genere nei consultori familiari.
«In questi anni di emergenza pandemica - scrive il presidente Iss Silvio Brusaferro nella presentazione - si è rafforzata nel Paese la consapevolezza dell’importanza di disporre di una rete integrata di servizi territoriali di base in grado di assicurare capillarmente la presa in carico delle persone e delle comunità, garantendo l’accessibilità e la continuità delle cure anche alle fasce di popolazione socialmente più svantaggiate e più difficili da raggiungere. L’auspicio è che i risultati di questo progetto possano concretizzarsi in uno strumento di confronto utile ai professionisti che operano sul territorio e ai decisori che, a vari livelli, sono chiamati a riflettere e a dare risposte sul futuro di questi servizi strategici in un’ottica di valorizzazione della tutela e promozione della salute, inserendoli a pieno titolo nella riorganizzazione territoriale prevista dal Pnrr».
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