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Ricerca/ Da Mur e Mise il decreto sull'assegnazione del Fondo italiano scienze applicate, in palio 50 mln per il 2022 e 250 mln dal 2025

di Radiocor Plus

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È stato pubblicato il decreto del ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, adottato di concerto con il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, che stabilisce criteri e modalità per l’assegnazione delle risorse del Fondo italiano per le scienze applicate (Fisa). Il Fisa, istituito con la legge di bilancio 2022 che ha stanziato 50 milioni per quest'anno e ha previsto una crescita nel tempo per arrivare a 250 milioni dal 2025, mira a promuovere la competitività del sistema produttivo nazionale attraverso la valorizzazione della ricerca industriale e dello sviluppo sperimentale, e si affianca al Fondo italiano per la Scienza dedicato, invece, alla ricerca fondamentale. Le risorse del Fondo - comunicano Mur e Mise - saranno attivate attraverso avvisi pubblici nei quali verranno definiti gli ambiti di intervento, specifici requisiti delle proposte, dei criteri di valutazione e le risorse dedicate. Il provvedimento intende valorizzare le più rilevanti idee innovative proposte da singole persone (Principal Investigator-PI) del sistema della ricerca nazionale, pubblica e privata, e metterle in condizione, avendo la garanzia di un’ampia capacità decisionale, di sviluppare innovative proposte progettuali, presso l’istituzione di appartenenza o presso una diversa istituzione ospitante. Il decreto specifica, inoltre, che le attività progettuali finanziabili sono attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale e mira a orientare le risorse verso le proposte che dimostreranno chiaramente le ricadute e gli impatti, anche di tipo industriale, dei risultati perseguiti, in termini di nuovi prodotti o servizi «in grado di contribuire alla risoluzione di problematiche sociali e di introdurre significative e competitive innovazioni di prodotto o di processo». La valutazione scientifica delle proposte spetta a esperti individuati dal Comitato nazionale per la valutazione della ricerca, nominati dal Mur. «Il Fisa è un importante tassello, finanziato da risorse nazionali grazie al sostegno del ministro dell’Economia Daniele Franco, per innalzare il livello di attrazione, competitività e innovazione dell’Italia - ha detto Messa -. L’obiettivo è elevare la capacità di fare ricerca nel nostro Paese, garantire sempre maggiori opportunità soprattutto ai giovani e trasformare i risultati conseguiti in attività di interesse economico e sociale sostenibile e duraturo nel tempo, grazie a una forte e sana interazione tra pubblico e privato». «Con gli investimenti nella ricerca industriale intendiamo favorire la capacità di sviluppare idee e progetti innovativi che trasferiti al mondo delle imprese ne accrescono la competitività sui mercati - dichiara Giorgetti -. Il fondo per le scienze applicate è un ulteriore strumento messo a disposizione dal governo con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio di conoscenze e competenze dei giovani ricercatori italiani rendendolo più facilmente accessibile alle filiere industriali, invertendo la tendenza del fenomeno della fuga dei cervelli all'estero che in questi anni ha impoverito il tessuto economico e sociale dell’Italia».


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