Dal governo
Speranza, su variante Omicron sarebbe da irresponsabili non preoccuparsi
di Radiocor Plus
24 Esclusivo per Sanità24
«Sarebbe da irresponsabili non essere preoccupati, i numeri in Europa sono di una ondata in pieno corso e anche se l'Italia presenta numeri diversi, registra una crescita dei nuovi contagi e un Rt superiore a 1». Così il ministro della Salute Roberto Speranza intervenuto a Zapping su Radio Rai. «Per tutta la giornata - ha aggiunto - ci siamo dedicati alla nuova variante, che è stata resa nota dal Governo sudafricano solo l'11 novembre e che presenta oltre 30 mutazioni della proteina spike e quindi va presa con grandissima attenzione. Non abbiamo ancora elementi di analisi né tantomeno una valutazione finale - ha affermato ancora - ma le organizzazioni internazionali hanno giustamente deciso di usare la linea della massima prudenza. Diamo tempo agli scienziati di capire: sono solo 100 i casi sequenziati nel mondo, però voglio ricordare che tutto è partito con una variante che da Wuhan è arrivata in ogni angolo del mondo... Se la Omicron è molto più contagiosa, è difficile che sia fermata e rinchiusa. Oggi però l'Europa ha funzionato, a differenza di quanto avvenuto in altri momenti di questa pandemia: prendere una decisione tra 27 Paesi ha una valenza importante».
«Senza vaccino in questo momento avremmo numeri terrificanti. In questo momento in Italia la situazione è sotto controllo grazie ai vaccini e siamo all'86,12% di prime dosi, all'84,5% di persone che hanno completato il ciclo, a 5,3 mln di terze dosi. Sono fiducioso che questi numeri cresceranno ancora e che ci sarà maggiore consapevolezza», ha detto ancora il ministro. «Il vaccino - ha affermato - è la vera arma e quindi faccio appello a fare la prima dose e a prenotare subito la terza dose. Questo scudo ci serve piu' che mai, in questa stagione complicata. E poi serve usare le mascherine sempre al chiuso e all'aperto nei casi di assembramento: anche gli ultimi studi dicono che possono ridurre del 50% il contagio. Tutte le norme non farmaceutiche in generale sono fondamentali». Infine, l'appello in vista della vaccinazione per la fascia 5-11 anni ad «ascoltare i pediatri».
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