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Covid/ Da lunedì Friuli in zona gialla, Lombardia resta in zona bianca. Rt a 1,23 e incidenza a 125 casi per 100mila
di B. Gob.
24 Esclusivo per Sanità24
Il Friuli-Venezia Giulia si accinge a passare da lunedì in zona gialla alla luce del deciso aumento dei ricoveri in terapia intensiva e nei reparti ordinari, saliti oltre le rispettive soglie critiche del 10 e 15 per cento (siamo rispettivamente al 16 e 19,5 per cento). Dovrebbe essere solo questa la Regione contenuta nell'ordinanza di oggi del ministero della Salute. Rimane invece in zona bianca la Lombardia dove pur si registra un sensibile aumento dei contagi.
Intanto, l'epidemia conferma in tutta Italia la ripresa della sua corsa: indice di trasmissibilità Rt nei pazienti sintomatici pari a 1,23 - con l'indice ospedaliero in aumento a 1,15 - e l'incidenza che cresce da 98 casi a 125 casi per 100mila abitanti in sette giorni, con differenze ampie tra le Regioni. Questi i due numeri principali del monitoraggio della Cabina di regia Covid-19 ministero della Salute-Iss. Ricoveri in aumento: per le aree mediche si passa da 6,9% a 8% (da 3.970 a 4.597 pazienti) mentre le terapie intensive vanno dal 5,3% della precedente rilevazione al 6,2% (da 481 a 560 pazienti). Le proiezioni a 30 giorni indicano il rischio di superamento delle soglie (fino al 20%) in alcune Regioni. «Per la quinta settimana consecutiva - spiega il presidente Silvio Brusaferro - censiamo un aumento generalizzato del numero di nuovi casi che in termini di incidenza supera i 100 casi per 100mila abitanti mentre anche Rt si mantiene sopra 1, che si traduce in un aumento del numero di casi nei prossimi giorni. Due le raccomandazioni: mantenere o ottenere la copertura immunitaria - e in primo luogo è opportuno che gli ultra ottantenni o fragili facciano quanto prima la terza dose; rispettare le precauzioni raccomandate su uso della mascherina, lavaggio delle mani e distanziamento». Quasi tutte le Regioni sono a rischio moderato, due a rischio basso (Puglia e Basilicata), una "moderato" con alta probabilità di progressione (Lombardia) mentre il Veneto è a rischio alto. In ogni caso «l'epidemia cresce in tutte le Regioni - ha detto Brusaferro - con gli under 19 che sono la fascia d'età più colpita. L'incidenza cresce più nella fascia 6-11 anni. La curva della terza dose «cresce in modo significativo e costante» e «questo è un dato molto positivo, siamo al 45,4% di ultra 80enni - ha spiegato Brusaferro -. Però ancora milioni di italiani non hanno cominciato la prima dose».
Punti chiave:
• Si riporta una analisi dei dati relativi al periodo 15 novembre – 21 novembre 2021. Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione nella prima decade di novembre.
• Si registra ancora un forte aumento dell’incidenza settimanale a livello nazionale: 112 per 100.000 abitanti (15/11/2021 -21/11/2021) vs 88 per 100.000 abitanti (8/11/2021 – 14/11/2021), dati flusso ISS, molto al di sopra della soglia settimanale di 50 casi ogni 100.000 abitanti
• Nel periodo 3 novembre – 16 novembre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,23 (range 1,15 – 1,30), stabile rispetto alla settimana precedente e al di sopra della soglia epidemica. É in leggero aumento e sopra la soglia epidemica l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt = 1,15 (1,11-1,19) al 16/11/2021 vs Rt = 1,09 (1,04-1,14) al 9/11/2021). Per dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato si rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità (https://www.iss.it/primo-piano/-/asset_publisher/o4oGR9qmvUz9/content/id/5477037).
• Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 6,2%, e in aumento rispetto alla settimana precedente (rilevazione giornaliera Ministero della Salute del 23/11/2021); il numero di persone ricoverate passa da 481 (16/11/2021) a 560 (23/11/2021). Anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta ed è pari all’8,0%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in aumento da 3.970 (16/11/2021) a 4.597 (23/11/2021).
• Una Regione risulta classificata a rischio alto, 18 Regioni/PPAA risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, una Regione è ad alta probabilità di progressione a rischio alto secondo il DM del 30 aprile 2020.
• 10 Regioni/PPAA riportano un’allerta di resilienza, di queste, una riporta molteplici allerte di resilienza.
• In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (23.971 vs 15.773 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile (34% vs 34% la scorsa settimana). È stabile anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (45% vs 45%), come anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (21% vs 21%).
• Una più elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti.
• È opportuno realizzare un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale
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