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Covid/ Brusaferro-Rezza: la circolazione del virus è in fase di decrescita, Italia meglio dell'Europa
di Ernesto Diffidenti
24 Esclusivo per Sanità24
"La circolazione del virus e la curva con la variante Delta sono in fase di decrescita anche questa settimana". Lo ha detto Silvio Brufaserro, presidente dell'Istituto superiore di sanità durante la conferenza stampa sull'analisi dei dati del monitoraggio regionale Covid della cabina di regia, sottolineando che sono stabili a 5mila i Comuni con contagi mentre sono 4 le Regioni che mostrano alcuni trend di risalita dei contagi. "L'Italia si sta schiarendo con due sole regioni rosse (Sicilia e Calabria) - ha aggiunto - in una Europa dove la circolazione del virus sta lentamente decrescendo. L'Italia si caratterizza come uno dei Paesi con la circolazione più contenuta grazie alle vaccinazioni".
L'età media del primo contagio è di 38 anni, del primo ricovero 58-60, del ricovero in terapia intensiva 62-63 e del decesso 80. "L'indice di trasmissibilità Rt - ha continuato Brusaferro - si colloca intorno a 0,83 a livello nazionale e la proiezione è stabile a 0,82. L'indice ci mostra una situazione di stabilità rispetto alla trasmissibilità e anche l'ospedalizzazione è in decrescita". Anche il tasso di occupazione delle terapie intensive, infatti, è in lieve calo al 6%.
Sul fronte dei vaccini crescono molto velocemente le somministrazioni nella classe di età 20-29 che ha raggiunto quella dei cinquantenni"che purtroppo procede a rilento" mentre sopra gli 80 anni la copertura sfiora il 95%. "C'è una curva in decrescita delle infezioni tra i giovani - ha setto ancora Brusaferro - contrariamente a quanto osservato in estate dove c'è stato un picco di circolazione. Anche la variazione dell'incidenza a 7 e 14 giorni tra le fasce d'età più giovani mostra un dato in decrescita. Però da questa settimana si sono riaperte le scuole ed è il motivo per cui condividiamo il dato, per capire come si svilupperà nelle prossime settimane".
Tenere traccia di nuovi possibili focolai, però, sarà più facile. "L'incidenza scende a 50 per 100mila abitanti - ha evidenziato Brusaferro - e ciò è importantissimo perché rende possibile la tracciabilità dei contagi da parte dei servizi sanitari e ciò si traduce in interventi rapidi".
Occhi puntati sulla riapertura delle scuole anche da parte di Gianni Rezza, direttore generale Prevenzione del ministero della Salute. "Dobbiamo stare attenti al possibile impatto post ripresa dell'anno scolastico - ha ammonito -. Non è che necessariamente ci si infetta nelle classi ma con la ripresa dell'attività fra i banchi di scuola si mette in moto anche tutta una serie di attività con risultati imprevedibili". Due variabili in più, rispetto allo scorso anno "una positiva e l'altra no". Le brutte notizie provengono dalla prevalenza della variante Delta "molto più trasmissibile" la buona notizia, invece, proviene dai vaccini. "La campagna - ha sottolineato Rezza - è andata molto bene con coperture elevatissime nelle fasce d'età più avanzate, e anche fra i giovani c'è una buona accettazione del vaccino e i genitori devono continuare a spingere i giovani tra i 12 e i 18 anni a vaccinarsi. Siamo comunque fra i Paesi che hanno vaccinato di più e meglio come ha evidenziato anche il virologo americano Tony Fauci". I vaccini, ha concluso il direttore generale Prevenzione, "danno una protezione relativa verso l'infezione. Non possono proteggere al 100% dal contagio, ma una in percentuale ampia dei casi sono in grado di prevenire l'infezione. E soprattutto stanno dimostrando un'ottima capacità di proteggere dalla malattia grave".
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