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Covid/Iss-Salute: indice Rt sale 0,95 e incidenza della variante inglese al 17,8%

di Ernesto Diffidenti

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L'indice Rt che indica la trasmissibilità del virus sale a 0,95 a livello nazionale rispetto allo 0,84 della scorsa settimana. Lo indica la bozza del monitoraggio condotta dall'Istituto superiore di sanità (Iss) con il ministero della Salute. La Regione Umbria e la Provincia di Bolzano hanno un livello di rischio alto mentre sono dieci (contro 11 la settimana precedente) le Regioni con una classificazione di rischio moderato (di cui cinque ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e nove con rischio basso. "Diminuiscono da 7 a 5 - sottolinea il report - Regioni e province autonome che hanno un tasso di occupazione delle terapie intensive e dei reparti sopra la soglia critica del 30%".

Intanto i risultati preliminari di una "flash survey" condotta dall'Iss e dal ministero della Salute insieme ai laboratori regionali indica che la prevalenza della cosiddetta "variante inglese'"del virus Sars-CoV-2 sui casi totali è pari a 17,8%. "Il risultato dell'indagine - spiega l'Iss - ci dice che nel nostro Paese, così come nel resto d'Europa (in Francia la prevalenza è del 20-25%, in Germania del 30%), c'è una circolazione sostenuta della variante, che probabilmente è destinata a diventare quella prevalente nei prossimi mesi". La necessità di monitorarne attentamente la prevalenza "deriva dalla sua maggiore trasmissibilità rispetto al virus originale".

"Un attento monitoraggio ci consentirebbe - continua l'Iss - assieme al rafforzamento delle misure di mitigazione, di contenere e arginare gli effetti della nuova variante mentre si prosegue con le vaccinazioni, che restano comunque efficaci anche contro il virus mutato".

Nei prossimi giorni l'indagine sarà ripetuta, per verificare la velocità di diffusione della nuova variante. "Il virus muta continuamente - spiega l'Iss- e sono già state isolate centinaia di varianti, anche se la maggior parte di queste non cambia le caratteristiche del virus. La vigilanza deve restare alta però per individuare, come viene già fatto, quelle che potrebbero peggiorare la situazione in termini di trasmissibilità, sintomatologia o sensibilità nei confronti di vaccini e anticorpi, tenendo presente che questi ultimi possono essere comunque modificati per adeguarli alle versioni più pericolose".


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