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Covid/ Iss a Lombardia: 54 segnalazioni di errori e dati incompleti
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"Dal mese di maggio 2020 l'Iss ha inviato 54 segnalazioni di errori, incompletezze e/o incongruenze alla Regione Lombardia, l'ultima delle quali in data 7 gennaio 2021 . La percentuale di casi incompleti per la sintomatologia (assenza di informazioni nel campo 'stato clinico') è pari al 50,3% a fronte del 2,5% del resto d'Italia nel periodo 13 dicembre 2020-13 gennaio 2021". Lo precisa l'Istituto superiore di sanità, in risposta alle osservazioni sollevate dal governatore lombardo, Attilio Fontana, sottolineando che le Regioni "hanno completa autonomia nel caricamento di aggiornamenti e rettifiche".
L'Iss precisa che gli ultimi inserimenti da parte della Regione Lombardia "risalgono alle ore 10.58 e alle ore 14.51 del 20 gennaio 2021 con una rettifica dei dati pregressi presenti alla data 13 gennaio 2021: eliminando la segnalazione di una data inizio sintomi in 4.875 casi segnalati; diminuendo di 17.654 casi quelli classificati in precedenza come sintomatici; aumentando di 12.779 casi quelli classificati come asintomatici".
"Il sistema è in uso da 36 settimane - spiega l'Iss - e nessun altra regione finora ha segnalato anomalie di questa entità sull'immissione dei dati ". Inoltre, specifica l'Istituto, "la Lombardia ha segnalato da maggio fino al 20 gennaio una grande quantità di casi, significativamente maggiore di quella osservata in altre regioni, con una data di inizio sintomi a cui non ha associato uno stato clinico e che pertanto si è continuato a considerare inizialmente sintomatici. Inoltre nell'ultimo periodo ha classificato un gran numero di questi come guariti senza uno stato clinico sintomatico riportato".
Immediata la replica di Fontana: "In difficoltà per proprie mancanze, l'Istituto superiore di sanità continua a spostare il tiro da quello che è il vero tema, ovvero il mal funzionamento dell'algoritmo per il calcolo dell'Rt". "Uscite a orologeria - prosegue Fontana - con un solo obiettivo: colpire la Lombardia. Non solo dal Governo, ma ora anche da quello che dovrebbe essere un organo terzo come l'Istituto superiore di sanità e che invece veste sempre più i panni di una parte politica". "Aspettiamo fiduciosi il giudizio del Tar del Lazio - conclude Fontana - per dimostrare che abbiamo ragione noi".
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