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Covid: 30.550 nuovi casi e 352 decessi. Rezza: stabilizzazione ma su livelli alti
di Ernesto Diffidenti
24 Esclusivo per Sanità24
I nuovi casi positivi sono tornati a superare il tetto dei 30mila (30.550, +2.306) con 212mila tamponi (+30mila circa rispetto a ieri). La Regione con più contagi si conferma la Lombardia (7.758), seguita da Campania (4.181) e Piemonte (3.577). Mentre oltre 2.400 nuovi casi sono stati rilevati in Veneto e nel Lazio. Ad illustrare i dati del bollettino odierno è Gianni Rezza, direttore del dipartimento della Prevenzione del ministero della Salute nel corso di una conferenza stampa sulla situazione epidemiologica che inizialmente doveva vedere la presenza anche del presidente del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli. "Sono ore frenetiche e intense - spiega Rezza - è ancora in corso la cabina di regia che dovrà valutare le eventuali zone rosse regionali".
Gli attualmente contagiati sono saliti nelle ultime 24 ore a 443.235 (+25.093) con 22.116 pazienti ricoverati con sintomi (+1.002) e 2.292 in terapia intensiva (+67). Sono in isolamento domiciliare 418.827 pazienti (+24.024) mentre sono 5.103 le persone dimesse o guarite.
"Il numero di positivi sul numero di tamponi effettuati supera il 10% - sottolinea Rezza - e quindi la proporzione di positivi sui test eseguiti è piuttosto elevata e questo è un segnale non del tutto buono". Tuttavia il trend sembra mostrare "una certa stabilizzazione". "Non sappiamo ancora quando potremo vedere gli effetti di alcuni provvedimenti presi, come il Dpcm e le ordinanze regionali su uso continuativo delle mascherine - sottolinea Rezza - ma abbiamo avuto un forte aumento dei casi e adesso vediamo una stabilizzazione su livelli piuttosto elevati, ci auguriamo di vedere tra qualche settimana qualche segnale positivo".
Tra le priorità, la più pressante ora è quella di diminuire l'afflusso ai Pronto soccorso e alle strutture ospedaliere. "Con una patologia che nella maggioranza dei casi ha pochi sintomi - aggiunge Rezza - bisogna ridurre il rischio di ingolfare le strutture ospedaliere". Anche le Regioni dovranno fare la loro parte. "Le regioni possono cogliere prima il rischio di alcuni focolai in determinate zone - conclude Rezza - . L' applicazioni di zone rosse in parti piccole del territorio regionale, anche classificato in fascia verde, è un meccanismo del tutto praticabile e non credo proprio che l'ultimo Dpcm lo impedisca".
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