Dal governo
Coronavirus/Speranza: emergenza non è finita, proroga al 31 luglio delle restrizioni
di Ernesto Diffidenti
24 Esclusivo per Sanità24
"Al momento nessuna decisione è stata presa sulla proroga dello stato di emergenza sul quale dovrà essere ascoltato il Parlamento. Ma io non considero terminata l'emergenza". Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo al Senato sulla proroga delle misure anti-covid al 31 luglio, secondo cui "non esiste rischio zero senza vaccino". "Dobbiamo essere pronti - ha aggiunto - tempestivi nelle procedure, efficaci sui test sierologici in vista della riapertura delle scuole. Il rischio c'è e non dobbiamo far finta che non ci sia". Speranza ha invitato i parlamentari a "non abbassare la guardia" e a non dividersi "sulle misure inevitabili di indossare la mascherina, mantenere il distanziamento sociale e igienizzare le mani".
"Nel nostro pianeta, ad oggi - ha ricordato il ministro - il CoviD ha colpito 1 cittadino ogni circa 650 abitanti dei quasi 8 miliardi di donne ed uomini che popolano la terra nella quale viviamo.Questa è la straripante forza di un nemico che non solo non abbiamo ancora sconfitto ma che continua ad espandersi, ad occupare altri territori, a mietere nuove vittime. Un virus subdolo che spesso colpisce mimetizzandosi".
La prima valutazione che dunque il ministro ha offerto all'Aula "è un preciso richiamo a non sottovalutare prima di tutto una situazione internazionale molto preoccupante perché la circolazione del virus nel mondo accelera e non perde potenza".
Secondo Speranza "l'Italia è sulla strada giusta" mentre chi si è affidato all'ipotesi dell'immunità di gregge, "sta pagando un prezzo altissimo in termini di vite umane ed è ancora pienamente dentro la tempesta".
Insomma, anche se navighiamo in un mare poco mosso, "non siamo ancora in un porto sicuro". Per due motivi tanto semplici quando evidenti, secondo Speranza.
Il primo. Il virus, anche se in forma ridotta e con una prevalenza di casi asintomatici, continua a circolare. Lo testimoniano i numerosi focolai attivi che dobbiamo essere sempre più rapidi ad individuare ed isolare con il massimo della determinazione e senza alcuna incertezza. Il secondo motivo. "Siamo, oggettivamente, esposti al rischio di importare il Covid da italiani che tornano da viaggi all'estero - ha spiegato - o da cittadini di altri paesi che arrivano o transitano in Italia".
La proroga delle misure anti-Covid
Per convivere con il virus, dunque, sino al vaccino," per riaccendere tutti i motori della nostra economia, per affrontare i gravi problemi sociali che vediamo crescere nel nostro paese, non dobbiamo arretrare di un millimetro sulle misure di prevenzione".
In coerenza con questa impostazione il governo intende adottare, a seguito di questo passaggio parlamentare, un nuovo Dpcm che proroghi le misure attualmente vigenti sino al 31 luglio.
Le principali misure ricordate da Speranza sono:
-obbligo di indossare la mascherina nei luoghi chiusi
-obbligo di rispettare i protocolli di sicurezza definiti per la riapertura dei luoghi di lavoro
-divieto di assembramenti
-sanzioni penali per chi viola l'obbligo di quarantena
-divieto di ingresso o quarantena per chi arriva da Paesi extra Eu e controlli più stringenti su aeroporti, porti e luoghi di confine.
Il divieto di ingresso e transito in Italia riguarda ad oggi chi nei quattordici giorni antecedenti ha soggiornato o è transitato in 13 Paesi: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana.
Vaccini: l'accordo con AstraZeneca
"L'accordo che abbiamo firmato con Astrazeneca - ha sottolineato Speranza . prevede la produzione di 400 milioni di dosi di cui 60 entro la fine dell'anno. È una bella notizia che il vettore virale del vaccino di Astrazeneca, su cui ha lavorato in primis l'università di Oxford, è fatto a Pomezia e l'infialamento avverrà ad Anagni. L'Italia c'è. Con i suoi cervelli e con le sue competenze.
I progetti per gli ospedali Covid
"Entro la fine della prossima settimana - ha annunciato Speranza - il ministero avrà terminato l'esame di tutti i progetti pervenuti dalle regioni per gli ospedali CoviD.
Conseguentemente saranno trasmessi al commissario all'emergenza per mettere in essere, con procedure straordinarie, tutti gli adempimenti necessari per la loro rapida realizzazione. Si tratta, di un passo in avanti fondamentale per rafforzare la nostra rete dell'emergenza, delle terapie intensive e sub intensive e contemporaneamente rendere più sicuri i nostri ospedali superando qualsiasi forma di promiscuità tra la rete CoviD e quella non Covid.
Il potenziamento del personale sanitario
"Siamo arrivati al momento a 29.433 assunzioni - ha sottolineato Speranza - di cui 6.330 medici, 13.607 infermieri, 6476 OSS. Il prossimo passo, con l'adozione definitiva del decreto rilancio, sara l'assunzione a tempo indeterminato di 9600 infermieri di comunità.
Una svolta storica che ci consentirà di rafforzare concretamente i servizi territoriali che rappresentano, come anche questa emergenza ci ha confermato, il baluardo fondamentale per prevenire e successivamente gestire le emergenze sanitarie.
È particolarmente strategico l'investimento sui servizi domiciliari alle persone fragili che farà passare l'Italia dal 4% della platea di assistiti over 65 al 6,7%. Passiamo, grazie ad un solo decreto, da essere due punti sotto la media OCSE a 0,7% sopra la stessa media".
L'
apertura in sicurezza della scuola
Tutte le simulazioni fatte a fine aprile per decidere le modalità attraverso le quali procedere ad un graduale superamento del lockdown indicano nella scuola una delle attività a maggior rischio proprio per l'elevato numero delle persone coinvolte, circa 10 milioni.
Per questo "stiamo lavorando alla definizione di una strategia organica di prevenzione. Il personale scolastico sarà sottoposto ad indagine sierologica. Il commissario Arcuri ha già bandito la gara per i kit. Poi è allo studio un modello di test molecolari a campione per monitorare la popolazione scolastica durante il corso dell'anno. La chiave del nostro lavoro è ristabilire un contatto più stretto tra scuola e dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria territoriale".
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