Dal governo
Legge di bilancio/Farmaci innovativi al test Pdta: si parte da oncologia e malattie rare
di Rosanna Magnano
Partirà dall'area oncologica e delle malattie rare il monitoraggio sperimentale in chiave Pdta previsto nella bozza della manovra in possesso di Sanità 24 sui due fondi da 500 mln stanziati dalla legge di bilancio 2017 per i farmaci innovativi e innovativi oncologici. Le valutazioni saranno a cura del Comitato per la verifica dei Livelli essenziali di assistenza. Obiettivo del monitoraggio - per una migliore allocazione delle risorse destinate alla sanità - è quello di verificare gli effetti economico-assistenziali dell'introduzione dei farmaci innovativi per una determinata patologia con lo scopo di calcolare i relativi costi sanitari risparmiati per ogni momento dell'assistenza previsto dal percorso di cura (riduzione dei ricoveri, ricoveri meno complessi, possibilità di ritardare un trapianto, aumento della sopravvivenza dei pazienti oncologici).
Restano le misure sanitarie
Tutte le misure sanitarie illustrate da Sanità24 nei giorni scorsi restano anche nell’ultima versione del testo - che sta per sbarcare al Senato per l’avvio del suo iter parlamentare a partire dal 31 ottobre al termine delle comunicazioni del presidente Pietro Grasso. Compresa la tabella di marcia Aifa per chiudere i contenziosi sul payback pregresso 2013-15 e avviare il 2016 e il monitoraggio sperimentale sui fondi per i farmaci innovativi all’interno del percorso di cura.
Se l’Epatite C «insegna»
Su questo nuovo approccio la relazione illustrativa entra nel dettaglio. L’idea, spiegano i tecnici, è arrivata dall’esperienza maturata sui farmaci per l’eradicazione dell’Epatite C, che hanno reso evidente come il percorso assistenziale dei pazienti gravi (i primi a essere trattati) e di quelli meno gravi, coinvolti successivamente nella platea dei nuovi criteri di arruolamento dell’Aifa, si sia «fortemente alleggerito» rispetto all’investimento di risorse e di assistenza sanitaria (in termini di minori ricoveri, possibilità di ritardare il trapianto, minori probabilità di insorgenza di tumori epatici). Questa stessa logica è stata quindi di fatto proiettata su altre aree, oncologia e malattie rare in primis, sulle quali il Governo sarebbe intenzionato ad avviare i primi test.
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