Dal governo
Hta, il piano nazionale sui dispositivi medici all’esame delle Regioni
Conciliare la spending review con l’efficienza e i costi delle nuove tecnologie nel settore dei dispositivi medici. È questo, in estrema sintesi, l’obiettivo del documento strategico sull’Health Tecnology Assessment (Hta) presentato dal ministero della Salute alla Conferenza Stato Regioni che sarà discusso nella seduta convocata domani a Roma. Lo schema di intesa, una trentina di pagine in tutto, è finalizzato a individuare e selezionare le tecnologie più adatte per i pazienti riuscendo, con l’approccio multidisciplinare dell'Health Tecnology Assessment che ne valuta l’impatto medico-clinico, sociale, organizzativo, economico ed etico, a “misurarne” il grado di innovazione producendo report che possano poi essere diffusi tra i decisori e gli acquirenti a livello nazionale.
La “cabina di regia” ministeriale per l’Hta, costituita in attuazione delle previsioni delle leggi di Stabilità per il 2015 e per il 2016 ed autrice delle linee guida , ha già compiuto una riconognizione sul territorio in base alla quale è emerso che nell’ultimo biennio sono stati prodotti 102 report regionali di Hta, di cui il 44% dei casi relativo ai dispositivi medici e il 22% ai farmaci. In base alla survey sono 11 le Regioni che hanno adottato leggi e regolamenti in materia: Basilicata, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Veneto, Emilia Romagna, Abruzzo. Non hanno legiferato: Valle D'Aosta, Marche, Umbria e Trento, Bolzano e Calabria, pur svolgendo attività di valutazione delle tecnologie sanitarie. Campania, Molise, Friuli Venezia Giulia e Sardegna, invece, non hanno risposto al questionario.
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