Dal governo
Ema a Milano, lunedì la candidatura del Governo. Scaccabarozzi (Farmindustria): «Ora serve lavoro di diplomazia»
di Red. San.
Il governo presenta ufficialmente lunedì il dossier per la candidatura dell'Italia a ospitare a
Milano la sede dell'Agenzia Europea del Farmaco (Ema). Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni presenterà il dossier alle 11 al Belvedere del Pirellone, sede del Consiglio regionale della Lombardia. Oltre a Gentiloni, saranno presenti il governatore lombardo Roberto Maroni, il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il delegato del Governo Enzo Moavero Milanesi.
Una partita strategica cui Farmindustria guarda con ottimismo. «Sulla carta Milano è imbattibile. Se faremo un buon lavoro di diplomazia - spiega il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi - sono convinto che possiamo portare a casa il risultato».
«Sono stato il primo, nel marzo 2016, ad auspicare che in caso di Brexit l'Agenzia venisse in Italia. E quella di Milano - continua Scaccabarozzi - è una candidatura molto forte. Ha una posizione centrale a livello europeo, è ben collegata e vanta importanti eccellenze. Inoltre l'Italia ha un'industria farmaceutica di primo livello e la nostra è un'Agenzia del farmaco di prim'ordine. Insomma, ce la meritiamo l'Ema a Milano».
La città lombarda, secondo il presidente di Farmindustria, «è tra le due, forse tre in Europa che possono ambire ad ospitare l'Ema. Per me - assicura - è la prima. Ora conterà molto l'elemento diplomazia». Un lavoro dietro le quinte per superare i disegni e le alleanze che già, in parte, sono state svelate dalle indiscrezioni delle scorse settimane su un presunto asse franco-tedesco, tra Emmanuel Macron e Angela Merkel, per far traslocare le due agenzie Ue con sede a Londra, l'Eba e l'Ema, rispettivamente a Francoforte e a Lille. La concorrenza è quindi agguerrita. Ma Milano, secondo il presidente di Farmindustria ha più di un asso nella manica. «C'è poi un aspetto tecnico che avvantaggia Milano. Parliamo infatti di farmaci, ed è essenziale in questo campo poter garantire continuità - conclude Scaccabarozzi - a tutela della salute dei cittadini europei. Milano può essere operativa da subito, altre sedi non sono in grado di farlo. Anche di questo occorrerà tenere conto».
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