Dal governo

Tre bambini su 100 nascono in provetta. Al Parlamento la relazione sulla Pma con tutti i numeri: debutta l’eterologa

di Lucilla Vazza

Le tecniche di procreazione assistita, omologa ed eterologa, sono sempre di più parte della vita delle coppie italiane. Nel 2015 sono state 74.292 quelle che si sono rivolte ai 366 centri attivi, per un totale di 95.110 cicli avviati. Nell’Italia delle culle vuote, nel 2015 i nuovi nati sono stati 485.780. Grazie all’intervento della scienza sono potuti nascere 12.836 bambini: poco meno di tre su 100. Sono i numeri della relazione del ministero della Salute sull'applicazione della legge n. 40/2004 trasmessa al Parlamento. Nel report tutti i dati sulla Pma dal 2005 al 2015. E per la prima volta c’è la fecondazione eterologa: i cicli di trattamento sono stati 2.800 (2,9% del totale) e 601 i bambini nati vivi, ossia il 4,7% dei neonati totali dall'introduzione della Pma. Per ora i numeri sono piccoli: con l’eterologa è nato lo 0,1% del totale. La fecondazione eterologa, peraltro, è stata determinante per l'aumento dei nati vivi con Pma dal 2014 al 2015.

Solo con quella omologa, infatti, i nati vivi sarebbero diminuiti, essendo per l'omologa 12.235, cioè -3,3% rispetto all'anno precedente. Il 2015 è stato il primo anno di applicazione della fecondazione eterologa e la maggior parte dei cicli di trattamento ha utilizzato gameti importati, per questo specifica la relazione: «Una quota significativa è effettuata con embrioni formati all'estero, generati con seme esportato dall'Italia e ovociti di centri esteri, e successivamente importati in Italia per il trasferimento in utero».

DALLA RELAZIONE:

Le donne e la Pma
Resta costante l'età media delle donne riceventi nelle tecniche omologhe: 36.68 anni; (i dati più recenti pubblicati dal registro europeo danno per il 2012 un'età media di 34.7 anni). Si conferma l'aumento progressivo delle donne con più di 40 anni che accedono a queste tecniche: sono il 33,7% nel 2015, erano 20,7% del 2005. Nella fecondazione eterologa l'età della donna è maggiore se la donazione è di ovociti (41.5 anni) e minore se la donazione è di seme (35.3). La maggiore età di chi accede alla “eterologa femminile” (rispetto all'omologa) sembra indicare che questa tecnica sia scelta soprattutto per infertilità fisiologica, dovuta appunto all'età della donna, e non patologica.
Il primo anno di applicazione della fecondazione eterologa mostra diverse procedure nell'applicazione della tecnica, specie in riferimento all'importazione di gameti dall'estero: se la maggior parte dei cicli di trattamento utilizza gameti importati, una quota significativa è effettuata con embrioni formati all'estero, generati con seme esportato dall'Italia e ovociti di centri esteri, e successivamente importati in Italia per il trasferimento in utero.


Fecondazione omologa: 97.1% dei cicli di trattamento di Pma, 95,3% dei nati con PMA.
- Anche nel 2015, come nel 2014, la maggior parte (63.3%) dei centri italiani attivi sono concentrati in cinque regioni: Lombardia (64 centri, 17,5% del totale), Campania (44 centri, 12% del totale), Sicilia (44 centri, 12,0% del totale) Lazio (42 centri, 11,5% del totale) e Veneto (38 centri, 10,4% del totale). Anche nel 2015 più del 50% dei cicli iniziati con le tecniche a fresco sono stati effettuati in regioni del Nord Italia, e in particolare nei centri della Lombardia in cui viene svolta il 27,4% di tutta l'attività nazionale (era il 25,9% nel 2014); la seconda regione per mole di attività è la Toscana, piuttosto distante, in cui si sono effettuati il 15,3% di tutti i cicli a fresco (era il 13,8%).

- Analogamente a quanto già evidenziato nelle relazioni precedenti, per quanto riguarda i centri di I livello, molti svolgono un numero ridotto di procedure nell'arco dell'anno: l'85,5% non ha trattato più di 50 coppie e solo in tre centri si è svolta attività su più di 100 pazienti. Nei centri di II e III livello, il 28,2% del totale non ha trattato più di 50 coppie. I centri con più di 500 pazienti in un anno sono stati 22 (erano 25 nel 2014), cioè il 10,9% del totale. In riferimento agli ultimi dati pubblicati dal Registro europeo (European IVF Monitoring, EIM), riferiti al 2012, il 41,4% dei centri europei svolge un'attività di più di 500 cicli mentre in Italia questo livello di attività si registra solo nel 23,6% dei centri.

- Aumenta, anche se di poco, il numero dei nati da inseminazione, pur diminuendo coppie trattate e cicli effettuati; diminuiscono i trattamenti e i nati con tecniche a fresco e aumentano quelli con tecniche da scongelamento, esclusivamente da embrioni, mentre restano stabili quelli per ovociti.

Fecondazione eterologa: 2,9% dei cicli di trattamento di Pma, 4,7% dei nati con Pma.
Considerando tutte le tecniche, 1.072 i cicli iniziati con donazione di seme, pari al 38,3%; 1.308 quelli con donazione di ovociti (freschi e congelati), pari al 46,7%, 420 quelli con embrioni precedentemente formati da gameti donati e crioconservati, pari al 15%.
I cicli che hanno utilizzato “eterologa maschile” con seme importato sono 773 pari al 72% del totale dei cicli con donazione di seme, e i cicli con “eterologa femminile” con ovociti importati sono 1.137, pari all'86,9% del totale dei cicli con donazione di ovociti.

I 359 cicli con embrioni congelati provenienti da banca estera sono presumibilmente in gran parte il risultato di fecondazioni eterologhe avvenute all'estero con la seguente procedura: seme esportato dall'Italia, donazione di ovociti e loro fecondazione nel centro estero, utilizzando il seme italiano esportato, successiva importazione in Italia di embrioni formati (e crioconservati) all'estero.

I 359 cicli connessi si riferiscono ai cicli di trattamento delle donne in preparazione del trasferimento in utero dei suddetti embrioni. La modalità aggregata di raccolta dati del Registro non consente un conteggio ciclo per ciclo, e quindi non permette di distinguere embrioni importati ma eventualmente formati con seme diverso da quello esportato. La tracciabilità di ogni singolo ciclo, compresi quelli del tipo esportazione-seme-fecondazione all'estero-importazione embrione, è garantita dal singolo centro Pma italiano, che ne conserva l'intera documentazione, verificabile durante le ispezioni periodiche effettuate dal Centro nazionale trapianti insieme alle regioni. I 359 cicli potrebbero anche contenere gli embrioni formati da gameti importati, crioconservati in un primo momento e successivamente scongelati.


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