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Farmaceutica 2017: rosso di 2,23 mld in ospedale, nero di 450-500 mln in farmacia. Ecco le previsioni di QuintilesIms

di r.tu.

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Si profila anche un 2017 sulle montagne russe per la spesa farmaceutica pubblica. A destare preoccupazione è ancora una volta la farmaceutica ospedaliera (quella ora definita «per acquisti diretti») che potrebbe chiudere l'esercizio 2017 con un rosso tra 2-2,3 miliardi. Con un congruo attivo si annuncia invece la spesa in farmacia («farmaceutica convenzionata») che a fine anno farà registrare un avanzo tra 450-550 milioni.

A tracciare per la prima volta quella che anche quest'anno si annuncia come un difficile rotta per i conti dei farmaci a carico dello Stato, è QuintilesIms, società leader mondiale nella misurazione e analisi dei mercati farmaceutici. Una stima articolata, che Il Sole-24 Ore domani inedicola è in grado di dare in anteprima . L'attivo dei conti in farmacia interessa 14 regioni, da un massimo di 152-186 milioni in Emilia Romagna e di 126-155 in Veneto, a 1 milione nelle Marche. Le perdite riguardano invece 6 Regioni, rispettivamente Puglia (la peggiore, tra 66 e 80 milioni di rosso) e poi a scendere come valore del deficit Abruzzo, Lazio, Campania, Calabria e Sardegna. Praticamente tutto il Sud

Per lo scostamento di spesa fine anno della farmaceutica per gli «acquisti diretti», invece, QuintilesIms non fa una graduatoria a livello regionale. Limitandosi a prevedere un deficit rispetto al budget tra 2-2,3 miliardi. Rispetto a un tetto di 7,7 miliardi, la spesa a fine anno tra ospedale e dintorni schizzerebbe a fine anno a 9,7-10 miliardi .
Le stime su base annua della società, tra l'altro, trovano conferma dai dati del primo quadrimestre 2017, con una contrazione dello 0,5% della spesa convenzionata lorda, e al contrario con un aumento dell'8,7% di quella per acquisti diretti (ospedale ed altro), al netto dei farmaci antiepatite C e oncologici che hanno propri fondi.
Il rosso in ospedale rischia di avere nuovi pesanti contraccolpi per le imprese farmaceutiche, su cui pende il ripiano del 50% del deficit.


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