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Salute e informazione: medico in pole position, cresce il ricorso al web
di Rosanna Magnano
Per oltre un italiano su due la responsabilità di dare informazioni ai pazienti e di guidarli verso le strutture più adatte spetta ai medici di famiglia e ben l'81,4% terrebbe conto di una classifica delle strutture socio-sanitarie fornita da una fonte ufficiale, come il Ministero della Salute, per scegliere la struttura presso cui curarsi, con il 43,6% che sceglierebbe una delle strutture collocate in cima a tale graduatoria, anche a costo di percorrere diversi chilometri e il 37,8% che sceglierebbe una delle strutture con le migliori performance solo se vicina a casa. Sono questi gli ingredienti per una migliore informazione sanitaria scelti dagli italiani secondo un sondaggio promosso dal Ministero della Salute su un campione di 1.000 cittadini, riguardo “I bisogni informativi dei cittadini: verso il portale della trasparenza dei servizi per la salute”, elaborato da Agenas in collaborazione con la Fondazione Censis.
I risultati della survey hanno evidenziato che circa l'80% della popolazione è interessata ai temi della salute. Per quel che riguarda i contenuti dell'informazione sanitaria, i temi maggiormente seguiti dai cittadini sono i tempi di attesa per singola prestazione (8,8 su una scala 0-10), le modalità di prenotazione (8,7), la qualità di servizi e delle prestazioni offerte (8,6), i costi (8,5), i programmi di screening (8,4).
«I risultati dell'indagine confermano il ruolo strategico del Portale della Trasparenza dei servizi per la salute - spiega Luca Coletto, presidente Agenas - che sarà completamente operativo nel corso del 2018; un sito informativo istituzionale a disposizione delle regioni, per assicurare una risposta immediata e concreta alla richiesta da parte dei cittadini di una sanità trasparente e raggiungibile direttamente da casa e che consentirà loro di accedere agevolmente anche alle informazioni relative alle performance sanitarie delle aziende sanitarie di tutta Italia».
«Benché l'indagine abbia confermato che agevolare l'accesso e il rapporto diretto sia la miglior garanzia per il cittadino - dichiara Francesco Bevere, dg dell'Agenas non possiamo non tenere conto del fatto che internet è una fonte informativa in continua crescita e che, se non guidata e proposta correttamente, nasconde insidie che possono rivelarsi dannose per gli stessi utenti, con ripercussioni anche sulla corretta divulgazione di temi relativi alla salute dei cittadini . Ecco perché il Portale della Trasparenza dei servizi per la salute, che vede Agenas come soggetto attuatore e il Veneto Regione Capofila, si rivelerà, tra l'altro, uno strumento di avvicinamento del Ssn ai bisogni informativi sanitari dei cittadini, oltre che un alleato dei Medici di famiglia, che potranno disporre di strumenti informativi certificati e sempre più aggiornati».
«Il sempre più massiccio e diffuso accesso all'informazione sanitaria è alla base della crescente partecipazione e autodeterminazione dei pazienti nel campo della salute, tale da modificare sia i comportamenti sanitari che il rapporto con il medico curante. I pazienti e i cittadini pretendono di diventare sempre di più protagonisti attivi della “costruzione” della propria salute, anche se non necessariamente in chiave di contrapposizione rispetto al medico», conclude Ketty Vaccaro, Responsabile Area Welfare e Salute del Censis.
I temi sanitari sono infatti al centro dell’interesse di molti. Il 78,3% degli intervistati dichiara di prestare attenzione quando si parla di salute - in particolare i laureati (87,7%) - e il 36,8% indica di essere sempre interessato a informarsi su questo tema per tutelare la propria salute, mentre il 41,5% indica di farlo solo quando si tratta di un problema di salute che potrebbe riguardarlo da vicino. piuttosto disinteressati i giovani. Il 62,5% della popolazione si reputa molto e abbastanza informato sui temi sanitari, in particolare il 56,4% si giudica abbastanza informato mentre il 6,1% molto informato.
Sul fronte dei contenuti in pole position ci sono le informazioni sui costi, ma anche su prevenzione, in particolare su screening e stili di vita e salute. Molto utili sono ritenute anche le informazioni sui farmaci e le possibilità terapeutiche per specifiche patologie, quelle sui percorsi diagnostico-terapeutici e su patologie specifiche.
Le informazioni le fornisce il dottore
E tra le fonti di informazione svetta il camice bianco. Rispetto al patrimonio di conoscenze già in possesso dei cittadini il principale riferimento resta infatti il medico di base, indicato dal 72,3% dei cittadini. Con quote più ridotte, comprese tra il 20 e il 30%, si fa riferimento anche ai familiari, parenti, amici, vicini, colleghi (31,9%), alla televisione (25,7%) e al medico specialista (22,7%). Meno frequentemente sono citate altre fonti strategiche di informazione, tra le quali, i siti Internet sulla salute o scientifici (17,6%), i quotidiani con inserti sulla salute (11,1%), il farmacista (9,9%), i siti Internet istituzionali (5,6%), i social media (3,0%).
Ma cresce il ricorso al web
Tuttavia è crescente il ricorso alla rete da parte della popolazione e i dati confermano la sua rilevanza anche nel campo della salute.Il 32,3% dei partecipanti all'indagine dichiara infatti di far uso di internet abitualmente per questioni relative alla salute, come cercare informazioni su malattie o prenotare visite, mentre il 35,5% di intervistati indica di utilizzare internet ma non per questioni propriamente relative alla salute; circa un terzo degli intervistati invece non fa generalmente uso del mezzo internet (32,2%).
Si ricorre al web soprattutto per la ricerca di informazioni su specifiche patologie, terapie, vaccinazioni (73,5%).Un'ampia parte degli utilizzatori di internet per la salute indica di cercare informazioni su medici e strutture cui rivolgersi in caso di malattia (42,7%) e si tratta più ampiamente degli intervistati dai 45 ai 64 anni (52,0%). Inoltre, il 25,3% dichiara di utilizzare internet per aspetti pratici, come prenotare visite, esami o comunicare con il proprio medico, un uso che accomuna più frequentemente i 30-44enni del campione (35,0%); al 24,4% è capitato, navigando su internet, di trovare informazioni sulla salute senza averle cercate, in particolari ai più giovani (39,5%). Con quote più ridotte si fa poi riferimento alla frequenza di forum e community per lo scambio di informazioni tra pazienti (16,8%) e con i professionisti (10,6%). Ancora più sporadico è l'utilizzo di internet per acquistare farmaci (6,5%) e parlare con il proprio medico (5,6%).
La maggioranza degli intervistati afferma di reperire informazioni sulla rete consultando principalmente siti specializzati e scientifici (54,6%), in particolare i 45-64enni (61,3%) e i laureati (60,9%). Il 23,9% tende a cercare informazioni in prevalenza su siti istituzionali (come i siti del Ministero della salute o dell' Istituto Superiore di Sanità), quota che sale al 34,5% tra i più istruiti e al 43,6% tra gli anziani. Con percentuali molto più ridotte si fa riferimento ai Social Network (9,9%, quota che sale al 27,4% tra i più giovani), alla sezione salute dei quotidiani online (8,3%) e ai siti di associazioni di pazienti (3,3%).
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