Dal governo
Epatite C, la carica dei nuovi super farmaci con l’obiettivo eradicazione
di red.san.
Sono in arrivo nuovi farmaci di ultima generazione contro l'epatite C, che garantiranno
trattamenti ancora più rapidi ed efficaci per l'eliminazione del virus. Tanto che oggi l’Agenzia del Farmaco ha fatto il punto in un incontro per presentare i nuovi criteri per l'accesso ai farmaci di seconda generazione anti epatite C, definiti dall'Aifa in
accordo con le Società scientifiche.
Il direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco, Mario Melazzini ha poi ribadito i passi vanti al tavolo della negoziazione per la rimborsabilità e la fissazione del prezzo del farmaco Epclusa (sofosbuvir/velpatasvir) per il trattamento di tutti i genotipi della patologia. «Sono ancora aperte le trattative con le aziende farmaceutiche per la definizione dei prezzi dei nuovi farmaci di seconda generazione per il trattamento dell'epatite C e la quasi totalità delle aziende, tranne una, ha risposto in modo positivo», ha affermato Melazzini, sottolineando come i principi alla base della negoziazione siano ricondotti alla «sostenibilità della spesa per il Servizio sanitario nazionale ed al raggiungimento di prezzi etici». «Le trattative sono ancora aperte e la prossima settimana - ha spiegato Melazzini a margine di un incontro per presentare i nuovi criteri per l'accesso ai farmaci di seconda generazione anti epatite C - negozieremo anche il prezzo di un nuovo farmaco pan-genotipico per il trattamento di tutti i genotipi del virus HCV. Si parte - ha precisato - da prezzi molti più bassi rispetto a quelli dei farmaci finora in uso».
I prezzi finali dei nuovi farmaci, ha concluso Melazzini, «saranno etici e sostenibili e, soprattutto, le Regioni sapranno in modo preciso quanto costerà ogni singola terapia».
Attualmente, i super farmaci disponibili per il trattamento dell'epatite C sono sei: tra questi i più noti Sovaldi e Harvoni. La durata della terapia è variabile: 8, 12, 24 settimane e, in alcuni casi, 48 settimane di trattamento. Gli attuali centri abilitati alla prescrizione dei farmaci sono 226 in Italia. C'è comunque la possibilità di ampliarli a 273, in accordo con le Regioni, nel caso in cui si ritenesse necessario.
L'incremento dei trattamenti, sottolinea inoltre l'Aifa, sarà facilitato dal fatto che, per curare forme meno gravi della patologia saranno disponibili cicli di trattamento più brevi (anche 8 settimane) rispetto a quelli utilizzati negli stadi più gravi.
Accesso ai trattamenti per 240mila pazienti in tre anni
Il Piano di eradicazione dell'epatite C prevede l’accesso ai trattamenti per 240mila pazienti in tre anni e per renderlo possibile è stato reso strutturale un fondo dedicato di 1 miliardo e mezzo di euro (500 milioni annui).
L'accesso a un maggior numero di pazienti dipenderà dalla disponibilità delle aziende produttrici a contrattare prezzi più bassi per il Servizio sanitario nazionale. Ed è necessario che i nuovi farmaci che arriveranno a breve sul mercato avranno un prezzo inferiore rispetto a quelli utilizzati finora e alcuni di essi non dovranno essere utilizzati in associazione ad altri farmaci, consentendo una riduzione del costo unitario dell'intero ciclo di cura. Finora sono stati avviati ai trattamenti 70.698 pazienti, sulla base di sette criteri di rimborsabilità che hanno previsto l'accesso modulato dei malati di epatite C in base al principio di urgenza clinica. Con i nuovi 11 criteri di trattamento elaborati dall'Aifa sarà però possibile trattare tutti i pazienti per i quali è indicata e appropriata la terapia.I nuovi criteri non rispondono infatti a un ordine gerarchico e saranno implementati nei Registri di monitoraggio dell'Aifa : si tratta di criteri di trattamento, non di rimborsabilità, e per questo tutti i pazienti avranno la possibilità di mettersi in lista essendo presi in carico dagli specialisti dei centri prescrittori e, a seconda della scala di priorità e del quadro clinico, potranno essere trattati entro i tre anni stabiliti.
La soddisfazione dei pazienti
«È stato raggiunto un risultato storico che ci proietta tra le prime 10 nazioni che hanno concesso un accesso illimitato ai nuovi farmaci anti epatite C».
Così le associazioni dei pazienti Epac e Aisf hanno commentato oggi il via libera ufficiale ai nuovi 11 criteri per il trattamento della malattia messi a punto dall'Aifa e dalle Società scientifiche e che allargano l'accesso alle nuove terapie a tutti i malati.
«Finalmente - ha affermato il presidente Epac, Ivan Gardini, presente all’incontro di oggi - si potrà ora porre fine al turismo farmaceutico e ai viaggi in India per acquistare i farmaci, perchè tutti i pazienti potranno entrare nelle liste di attesa e potranno essere trattati con i farmaci innovativi che portano alla guarigione». Ora però, ha sottolineato Gardini, «la palla passa alle Regioni e noi, come associazioni, faremo da sentinelle perchè tutti i pazienti siano effettivamente curati e non ci siano blocchi per l'accesso ai farmaci».
A questo proposito, il dg Melazzini, ha sottolineato come sia necessario pure un “efficientamento” dei centri prescrittori per i farmaci: «Non tutti i centri sono in overbooking ed è importante che le Regioni raggiungano tutti i pazienti sul territorio. Alcuni centri hanno infatti un numero basso di pazienti presi in carico. Dunque - ha concluso - prima di passare a un'implementazione del numero dei centri è necessario un loro efficientamento».
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