Dal governo
Ecco le sfide del «Gentiloni primo»
di Barbara Gobbi
Terminate le consultazioni con le forze politiche, Paolo Gentiloni accetta l'incarico. Alle 20 avverrà il giuramento dei ministri.
La revisione della manovra 2017, su cui Bruxelles aveva sospeso il verdetto in concomitanza con il referendum del 4 dicembre e che - una volta definito il nuovo governo - dovrà subire aggiustamenti di rilievo. La patata bollente “Monte dei Paschi” e la ricostruzione delle aree terremotate. L’accordo sul nuovo contratto per il pubblico impiego, legato a doppio filo alla riforma Madia della Pubblica amministrazione, parzialmente bocciata dalla Consulta. E, ovviamente, la legge elettorale che riscriverà le regole del gioco in vista del voto. Il “Gentiloni 1” nasce necessariamente come esecutivo a termine (ma potrebbe arrivare ai canonici 18 mesi) e con un peso specifico non di poco conto. E con l’ombra lunga di un primo ministro uscente (Renzi), che prima di andarsene ha dato indicazioni ben precise. Tanto che con ogni probabilità la rosa dei ministri subirà poche variazioni. Inoltre, non c’è tempo da perdere: la fiducia è attesa già mercoledì, per consentire al neo premier di partecipare con le carte in regola al Consiglio europeo.
Resterà, malgrado la sonora bocciatura incassata sul voto costituzionale, ma con diverso incarico, la titolare delle Riforme Maria Elena Boschi. Resterà la ministra Marianna Madia, anche dopo che la Corte costituzionale ha smontato parzialmente l’architettura su cui si era retto il suo mandato. Resterà la ministra della Salute Beatrice Lorenzin, anche se a Lungotevere Ripa gli scatoloni erano già stati fatti e alcuni nomi eccellenti erano anch’essi in via di trasloco. Il suo mandato, del resto, era sopravvissuto all’ “Enrico stai sereno” twittato da Matteo Renzi a Enrico Letta, alla vigilia del cambio di guardia a Palazzo Chigi. Lorenzin è ministra della Salute dal 28 aprile 2013, avvio del governo Letta. Poi, è stata confermata dal governo Renzi, in carica dal 22 febbraio 2014. Il Patto della salute 2014-2016, la revisione dei Livelli essenziali di assistenza - che proprio questa settimana riceveranno i pareri delle commissioni parlamentari - il regolamento sull’eterologa e il contestatissimo (per gli slogan usati) fertility day, il ddl omnibus su ordini e professioni sanitarie. Questi i provvedimenti e le iniziative di diretta derivazione della ministra, che attendono in buona parte di essere applicati, varati o revisionati.
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