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Antibiotico-resistenza, appello Iss-Simit per “alleanza” con ministero della Salute

Contro le nuove minacce dei batteri resistenti agli antibiotici ma anche per formare e informare i cittadini sull'importanza dei vaccini, serve un’alleanza tra Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), Istituto Superiore di Sanità (Iss) e ministero della Salute. È l'appello lanciato a conclusione del congresso internazionale Simit che si è svolto a Baveno, sul Lago Maggiore, con oltre 800 specialisti presenti. Tra le prime urgenze, quella contro i batteri multiresistenti, causata principalmente dal non corretto uso degli antibiotici, cause genetiche, mancato lavaggio delle mani, potenziali colonizzazioni batteriche su alcuni cibi. Simit, spiega Antonio Chirianni, presidente della Società, già collabora da anni con l'Iss su Hiv ed Epatite C e da alcuni mesi con il ministero della Salute per redigere linee-guida sul fronte vaccini, ma anche su epatite e antibiotico-resistenza.

«Il ministero - ha sottolineato Ranieri Guerra, direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute - ha il dovere di rivolgersi alle entità scientifiche del Paese, prima di tutto all'Iss, ma ha anche di avvalersi delle società scientifiche». «Da molti anni - ha aggiunto Giovanni Rezza, direttore unità di Infettivologia presso l'Iss - c'è un allarme globale per i batteri multiresistenti. Soprattutto il governo inglese ha commissionato un rapporto a degli economisti per stimare e predire i casi di morti, forse milioni nel 2050. Nell'Europa mediterranea abbiamo la maglia nera: è molto alto il tasso di resistenza ai farmaci, per alcuni batteri si arriva al di sopra 50%». «Vi sono alcuni antibiotici - ha concluso Marco Tinelli, segretario nazionale Simit - che dal 50 al 70% dei casi non sono più attivi nei confronti di molti batteri, con gravi conseguenze per l'uomo».


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