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L’Antitrust multa Aspen: rincari per gli anti-tumorali fino al 1.540%

L’Antitrust ha multato per circa 5,2 milioni di euro il gruppo farmaceutico sudafricano Aspen Pharmacare Holdings accusato di aver abusato della propria forza di mercato per imporre aumenti ingiustificati di alcuni farmaci venduti al Servizio sanitario nazionale.
E’ quanto riporta il Bollettino dell’Autorità pubblicato oggi sul sito in cui si ricorda che l’azienda, nel luglio del 2014, aveva aumentato i prezzi dei propri farmaci antitumorali con incrementi oscillanti fra il 257% e il 1.540%, a seconda del farmaco e della confezione.

L’Autorità spiega che il comportamento complessivamente adottato dal gruppo multinazionale Aspen «integra una fattispecie di abuso di sfruttamento e risulta suscettibile di causare un pregiudizio significativo al Ssn, in termini di maggior spesa sostenuta per l’erogazione dei farmaci ai cittadini. Si evidenzia che l’imposizione dei prezzi iniqui - per farmaci antitumorali salvavita, insostituibili per le fasce più fragili della popolazione (anziani e bambini) - è stata realizzata per il tramite di una negoziazione aggressiva, che ha raggiunto l’apice nella minaccia credibile di interruzione della fornitura diretta dei farmaci al mercato italiano».

I prodotti finiti nel mirino dell’Antitrust sono a base dei principi attivi clorambucile, melfalan, mercaptopurina e tioguanina, nei quali è presente la sola Aspen con i cosiddetti farmaci Cosmos, ovvero le specialità medicinali denominate Leukeran (clorambucile), Alkeran - in formulazione iniettabile e in compresse – (melfalan), Purinethol (mercaptopurina) e Tioguanina (tioguanina).

La società oltre al pagamento della sanzione dovrà «porre in essere ogni adempimento volto alla definizione di prezzi non iniqui con riferimento ai farmaci Leukeran, Alkeran, Purinethol, Tioguanina e astenersi in futuro dal porre in essere comportamenti analoghi a quelli oggetto dell’infrazione accertata».

L’istruttoria era stata aperta nel novembre del 2014. «Dopo aver acquistato da GlaxoSmithKline – scrive l’Antitrust - il pacchetto di farmaci antitumorali, il cui brevetto era scaduto da decenni, infatti, Aspen ha avviato una negoziazione con l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) volta esclusivamente ad ottenere ingenti aumenti di prezzo, pur in assenza delle necessarie giustificazioni economiche».

L’analisi dell’iniquità dei prezzi è stata svolta dall’Autorità tramite l’applicazione di un test in due fasi che ha misurato la sproporzione dei prezzi rispetto ai costi. L’irragionevolezza della sproporzione tra prezzi e costi, quindi, è «risultata indicativa di prezzi iniqui anche alla luce di diversi fattori, di contesto e comportamentali, specifici del caso in esame, quali: il confronto intertemporale dei prezzi, l’assenza di giustificazioni economiche per l’aumento, l'assenza di qualsiasi beneficio di carattere extraeconomico per i pazienti, la natura dei farmaci Cosmos, le caratteristiche del gruppo Aspen e il danno arrecato al Ssn».


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