Dal governo
In calo gli incassi dell’intramoenia
di Roberto Turno (da Il Sole 24 Ore di oggi)
Sono costate in media 18,8 euro a testa agli italiani le prestazioni dei medici in libera professione intramoenia. Ma in Emilia Romagna la spesa pro-capite è stata di 30,7 euro e di 29,8 in Toscana, contro i 4 euro a Bolzano e 4,7 in Calabria. Con tutto il Sud sotto i 10 euro a testa e il Centro-Nord sempre sopra i 20. La fotografia più recente sulla libera professione intramoenia dei medici pubblici arriva da un rapporto appena inviato alle Camere dal ministro della Salute (anticipato da Sanità24 ), frutto di un ampio flusso di dati richiesti alle Regioni anche per valutare l'applicazione delle regole varate negli ultimi anni. Il check che emerge è a due facce. Da una parte è cresciuta la messa in opera di numerosi adempimenti, anche se a macchia di leopardo.
Dall'altro, sul versante economico non mancano novità anche importanti. Il costo totale dell'intramoenia è stato nuovamente in leggero calo: gli incassi complessivi sono stati pari a 1,141 miliardi contro 1,151 del 2013. La quota dei medici è stata di 926 milioni (933 l'anno prima), mentre al Ssn sono rimasti 216,8 milioni (contro 218,4). Ogni medico ha guadagnato in media 17.448 euro, dai 23.555 in Emilia Romagna ai 6mila in Calabria. I ricavi totali più alti sono stati in Lombardia con 241 milioni (194,5 ai medici) e in Emilia con 136 milioni (104 ai camici bianchi), quelli più bassi tra le Regioni ordinarie in Basilicata con 4 milioni (-10% del 2013). In calo per i dirigenti medici e sanitari anche l'indennità di esclusività, che vale 1,28 miliardi e alla quale hanno aderito 118.901 dipendenti col tasso del 93,2% dei medici e appena il 55% degli odontoiatri.
A fare da traino è l'area specialistica, che ha realizzato il 67,4% (+2%) dei ricavi totali dell'intramoenia, seguita dagli interventi in ospedale al 20,4 % (-1,2%).
A Bolzano la specialistica ha totalizzato il 100% dei ricavi, nelle Marche e in Calabria il 98% circa. L'ospedaliera è stata invece la ragione della metà dei ricavi solo in Molise. In Piemonte il 62% dei medici esercitano la cosiddetta Alpi, e nel Lazio il 60%, contro il 18% a Bolzano e il 28% in Sardegna. Il 78% dei medici svolge la libera professione all'interno delle mura del Ssn con una crescita del 7% rispetto all'anno prima.
Per il grado di adempimento del governo aziendale della libera professione, il Nord-Est è in testa col 93,8% di attuazione e il resto d'Italia tra l'80 e l'87%. Ma non senza note dolenti: come per l'attivazione della contabilità separata, che nel 2014 era realtà soltanto in tutte le aziende di una Regione e di una Provincia autonoma. Le misure attuate per evitare i conflitti d'interesse sono invece cresciute dappertutto con valori tra il 92 e il 98% per macro aree. I voti più bassi (66%) sono andati all'applicazione delle regole per la definizione dei volumi di attività in intramoenia da assegnare ai medici, quelli più alti (95%) alle misure anti conflitto d'interessi e per frenare la concorrenza sleale. Nel ranking degli adempimenti il Veneto guida con il 93,9%, il Molise è appena al 44 per cento.
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