Dal governo

Mense scolastiche: task force Salute-Nas contro le frodi alimentari

«Nelle mense scolastiche abbiamo dato vita ad una task force e abbiamo fatto un lavoro a tappeto sul territorio nazionale, effettuando quasi 2.700 controlli e trovando un 25% di non conformità. Il mio obiettivo come ministro della Salute, grazie al lavoro straordinario dei Nas, è quello di andare a controllare e verificare che il cibo dato ai nostri bambini nelle scuole sia sano, non contraffatto e dato in condizioni igienico-sanitarie come previsto dalla legge». Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenendo oggi a Roma alla conferenza stampa di presentazione dei controlli dei Carabinieri Nas effettuati nelle mense scolastiche dal 2015-2016.
«Nelle strutture abbiamo riscontrato anomalie di ogni tipo - ha proseguito -. Il caso più frequente riguarda il rispetto dei bandi di gara: chi vince l’appalto bara sui cibi promessi. Un esempio? E’ previsto l’olio extra-vergine di oliva mentre viene usato un olio di altro tipo. Allo stesso modo vengono previste qualità diverse di pesce e spesso si parla di cibi freschi con filiera corta e, invece, si scopre che il cibo è surgelato, comprato nei discount e non è biologico ma di seconda classe. E questi sono fattori estremamente importanti che incidono nella dieta e nell’alimentazione di un bambino per la sua crescita sana».
Lorenzin, poi, ha ricordato la battaglia sull’obesità insistendo sull’importanza della prevenzione delle malattie croniche trasmissibili «che deve cominciare a tavola da quando si è piccoli. I bambini oggi passano la maggior parte del tempo a scuola e allora è molto importante verificare come mangiano». La ministra, in ogni caso, ha voluto tranquillizzare i genitori. «C’è intenzione da parte dei Nas - ha sottolineato - di fare un’operazione nazionale a tappeto come quella fatta grazie ad una task force sugli anziani e sui disabili. Saranno operazioni fatte a campione, che naturalmente non annunciamo, il cui resoconto sarà dato semestralmente o annualmente, anche per aumentare la sensibilità dei genitori e degli insegnanti che possono loro stessi segnalare situazioni difformi rispetto a quello che dovrebbe essere una normale attività di mensa».


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