Dal governo

Giornata disabilità intellettiva. Mattarella: «Non si scarichi il problema sulle famiglie. Il “dopo di noi” riguarda tutti»

di Lucilla Vazza

Accendere i riflettori sulle condizioni di vita, le opportunità e i diritti, ma anche le discriminazioni, che riguardano nel nostro Paese oltre 2 milioni di disabili, ancora troppo spesso relegate all'invisibilità. Questo l'obiettivo della Giornata nazionale delle persone con disabilità intellettiva, organizzata per oggi dalla presidenza della Repubblica, in collaborazione con le federazioni del settore tra cui Fish (Federazione italiana superamento handicap), Fand (Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità) e Aipd onlus (Associazione nazionale persone down), maggiormente rappresentative a livello nazionale delle disabilità intellettive.

Mattarella: «La solidarietà dovere costituzionale. Non abbandonare le famiglie dei disabili»
«Un Paese è più ricco se percepisce la diversità come un fattore di ricchezza. E' più povero se comprime la libertà di alcuni, facendoli sentire emarginati, limitando le loro possibilità, i loro talenti. Ci vuole coraggio. Ma è il coraggio di sentirsi cittadini e di lavorare per un Paese migliore». Ha dichiarato oggi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la cerimonia al Quirinale per la giornata per le persone con disabilità intellettiva. «Il “dopo di noi” è un tema sociale, un dovere civico che tocca tutti e ciascuno, non soltanto i familiari delle persone con disabilità. È fuori dallo spirito e dalla lettera della Costituzione chi pensa, egoisticamente, che la solidarietà sia a carico esclusivamente di altri. Oggi cogliamo progressi nella normativa e nella previsione di investimenti pubblici: vuol dire che il tema è all'ordine del giorno e sta a noi verificare e incalzare». «Le compatibilità economiche stressano il sistema di welfare, spingendo verso cambiamenti: non è una sfida a cui possiamo sottrarci, tuttavia in questa sfida dobbiamo sempre preservare i valori di libertà, di solidarietà, di uguaglianza in cui crediamo che sono l'essenza della nostra Costituzione», ha aggiunto. «L'innovazione è necessaria, ma non certo la discriminazione. Un welfare attento alle persone con disabilità non deve abbandonare i familiari nell'incubo del “dopo di noi”, perché la presa in carico della persona è un percorso graduale, che garantisce forme di assistenza diverse durante tutto il corso della vita. Garantisce cittadinanza, dunque inclusione nella società, a partire dalla scuola e dal mondo del lavoro».

Lorenzin, per autismo 50mln nei nuovi Lea
«Stiamo facendo uno sforzo con tutto il governo - ha spiegato la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, presente oggi al Quirinaleha concluso Lorenzin - perchè questo è un tema che riguarda la dignità umana, che deve superare inutili barriere burocratiche». Al contempo, ha aggiunto «stiamo anche lavorando sulle demenze e alle nuove linee guida per la psichiatria». Nei nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea), ha annunciato: «sono inserite anche le sindromi autistiche, con dei fondi finalizzati pari a 50 mln di euro».

Le persone con disabilità intellettive, ha sottolineato Lorenzin, «vengono spesso considerate gli ultimi dei pazienti» e l'assistenza sul territorio è «a macchia di leopardo. Così si è disabili due volte, e con la persona malata vi è anche la sua famiglia».

Associazioni: «Accendere riflettori su diritti e discriminazioni»
Le organizzazioni, in occasione della Giornata nazionale, hanno ribadito con forza che «a condizioni idonee le persone con disabilità potrebbero essere compiutamente cittadini delle e nelle proprie comunità». Le urgenze da garantire, in tale contesto, sono: piena e concreta attuazione della convenzione Onu; una maggiore attenzione alle politiche di inclusione e pari opportunità; rendere praticabili i progetti di vita delle persone; dopo di noi e durante noi: con risorse e norme coerenti; livelli essenziali di assistenza per i disturbi dello spettro autistico; qualità dell'inclusione scolastica; inclusione lavorativa e promozione dell'occupabilità.


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