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EpaC onlus: «Sono 180mila i pazienti eleggibili ai trattamenti innovativi. Cura sostenibile»
Sono circa 160/180mila i pazienti con Hcv eleggibili a un trattamento antivirale con i farmaci innovativi, cifra di gran lunga inferiore rispetto a quella sinora stimata in Italia e sostenibile per il Ssn. Sono queste le stime dell’associazione EpaC onlus che ha deciso di avviare una ricerca basata sulle esenzioni per patologia da epatite C , ottenendo i dati direttamente dalle singole Regioni e/o Asl. Il numero è stato diffuso nel corso del I Forum Parlamentare Hcv - «Epatite C: curare tutti i pazienti in modo sostenibile è possibile» - svoltosi oggi in Senato, alla presenza della ministra della Salute e dei parlamentari di tutte le forze politiche attivi nella lotta all'epatite. Obiettivo dell’iniziativa: riuscire a curare tutti i pazienti con epatite C, evitando discriminazioni nell'accesso ai farmaci e garantendo allo stesso tempo la sostenibilità del sistema. «Le stime di EpaC - sottolinea la ministra Beatrice Lorenzin - ci dicono che possiamo nei prossimi cinque anni eradicare la malattia dal nostro Paese, e questa è una sfida entusiasmante per il Ssn e per il Parlamento che ha sostenuto fin da subito l'idea di un fondo per i farmaci innovativi».
«L'Agenzia Italiana del Farmaco - ha detto Pierluigi Russo, coordinatore area Strategia e politiche del farmaco Aifa - è al fianco dei pazienti con l'obiettivo di garantire la tutela della salute a cominciare da coloro che hanno una priorità di accesso ai nuovi farmaci innovativi non differibile. In questo percorso non semplice l'Agenzia è attenta a cogliere le evidenze scientifiche e le possibilità di ampliamento dei limiti di utilizzo di questi farmaci a coloro che possono beneficiare, anche compatibilmente con le risorse purtroppo limitate. Il Governo ha assunto un'iniziativa senza precedenti con l'istituzione del Fondo che rappresenta una possibilità di finanziamento altrimenti critica in un momento difficile per la sostenibilità del Ssn».
Sino ad oggi, mancava un dato fondamentale per avviare una programmazione di eradicazione nazionale dell'epatite C: una stima realistica del numero dei pazienti eleggibili ad un trattamento antivirale. L'Associazione EpaC Onlus ha quindi deciso con le sue forze ed in modo indipendente di avviare una ricerca lunga e complessa, durata un anno. Contestualmente, per capire l'impatto economico sul Ssn, EpaC ha chiesto all'Università di Roma «Tor Vergata» (Ceis-Eehta) di stimare l'impatto economico usando questa popolazione e considerando i livelli di prezzo decrescente negli anni dei nuovi farmaci.
Nell'ipotesi in cui si decidesse di trattare 30.000 pazienti ogni anno al 2022 avremmo una spesa complessiva di 2.5/2.8 miliardi di euro (con una spesa media per paziente trattato di circa 15.000 euro). Considerando un recente studio (Mennini et al., 2015) che ha stimato una riduzione di costo attribuibile ai livelli di efficacia dei nuovi farmaci anti-Hcv pari a 12.500 euro per paziente trattato già a partire dal 2018, l'investimento proposto sembrerebbe avere tutti i criteri di una sostenibilità economico-finanziaria.
«La nostra Associazione - dichiara Ivan Gardini, presidente EpaC onlus - è riuscita a colmare un vuoto informativo sul quale si erano radicate numerose speculazioni e favoleggiati numeri inverosimili, alimentando una ingiustificata ipotesi di insostenibilità per la cura di tutti i pazienti con epatite C. A questo punto è fondamentale rifinanziare, ma anche scorporare e rendere indipendente il fondo per i farmaci innovativi dal fondo previsto per la spesa ospedaliera al fine di utilizzare il 100% delle risorse vincolate esclusivamente per l'acquisto di farmaci innovativi».
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