Dal governo
Nomine ministeriali, il sindaco di Avola (Siracusa) si dimette da revisore dell’Ao di Alessandria
di Emiliano Calabrese
Non si può dire neanche toccata e fuga, perché all'indomani delle polemiche sulla sua designazione a membro del Collegio sindacale dell'Aso di Alessandria, il sindaco di Avola, Luca Cannata, ha rifiutato l'incarico assegnatogli dal ministero della Salute. Nel leggere le sue dichiarazioni affiora una punta di astio soprattutto nei confronti dei suoi oppositori e dell'antipolitica che all'indomani della notizia sull'incarico «davano il meglio di sé sui social e i mezzi di comunicazione». Alla fine ha prevalso il buonsenso, almeno il suo, e pur ringraziando i vertici del dicastero della Lorenzin ha deciso di dedicarsi «a tempo pieno all'arte nobile e difficile della politica».
Rimangono però i dubbi su come siano effettuate questo tipo di nomine da parte dei ministeri e delle regioni. Probabilmente il buon senso avrebbe dovuto prevalere anche dalle parti di Viale Ribotta perché appare evidente che assegnare un ruolo di controllo così delicato a un soggetto residente esattamente dall'altra parte del paese stride con le norme volte a ridurre ed efficientare le spese degli apparati amministrativi.
Interrogazione della deputata Grillo
Tra coloro che la pensano così vi è certamente la parlamentare del Movimento 5 stelle, la catanese Giulia Grillo, che in proposito ha presentato un’interrogazione per chiedere, tra le altre cose, l'elenco di tutte le designazioni effettuate dal ministero della Salute e dal ministero dell’Economia negli anni 2013, 2014, 2015, indicando per ognuna le motivazioni in rispetto degli elevati standard di qualificazione professionale previsti dalla normativa.
Ma la deputata pentastellata va oltre le questioni tecnico amministrative osservando come: «non può che destare perplessità la nomina del sindaco di Avola, che le cronache danno vicino a Ncd, il partito dei ministri Beatrice Lorenzin, titolare del dicastero alla Salute e responsabile della nomina, e del ministro Angelino Alfano”.
Insomma, anche in questo caso avrebbe fatto certamente comodo l'attuazione del Patto della Salute 2014-2016, che all'articolo 13 prevede non solo la diminuzione del numero dei componenti dei collegi sindacali, riducendoli da cinque a tre, ma anche la sigla di un'intesa in Conferenza Stato-regioni per l'individuazione dei requisiti per la nomina dei componenti dei collegi sindacali.
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