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Farmaci online: il ministero della Salute promette le istruzioni a breve. Aifa: controlli e campagna informativa ad hoc

di Rosanna Magnano

Dovrebbero arrivare sul filo di lana le istruzioni del ministero della Salute sul logo identificativo nazionale delle farmacie e parafarmacie che intenderanno effettuare la vendita on line di medicinali, in Italia limitata ai farmaci senza obbligo di prescrizione. Il segnale di start scatta il primo luglio e il ministero affida per ora a una breve nota la promessa di un decreto in arrivo.

«Il logo sarà conforme alle indicazioni definite dall'Unione Europea con Regolamento che entrerà in vigore il 1° luglio 2015 - spiega il ministero - e avrà la funzione di garantire che il venditore on line è un soggetto autorizzato ai sensi della normativa vigente».

Solo dopo sarà possibile mettere in piedi le procedure finalizzate alla vendita on line dei soli medicinali senza obbligo di prescrizione (SOP) che comprendono i farmaci da banco, anche detti OTC, che sono medicinali da automedicazione.

L'autorizzazione «dovrà essere rilasciata dalla Regione o Provincia autonoma ovvero dalle altre autorità competenti, individuate dalla legislazione locale sulla base di una specifica richiesta contenente gli elementi identificativi della farmacia o esercizio commerciale e, ovviamente, l'indirizzo del sito web utilizzato per la vendita on line».

Ma qui c’è il primo intoppo. Come denunciato già da Federfarma infatti nella maggior parte delle Regioni non è stato individuato neanche l’ufficio competente (come da decreto 17/2014) cui inviare le richieste. Un’inadempienza che potrebbe bloccare anche le migliori intenzioni: senza autorizzazione della Regione, farmacie e prafarmacie non possono essere inserite nell'elenco dei soggetti autorizzati e quindi ricevere il necessario logo. Un bollino che dovrebbe garantire la sicurezza dei cittadini nell'acquisto dei farmaci su internet, dove i medicinali falsificati, come noto, spopolano: «Si ricorda che questa disciplina - sottolinea il ministero - che risponde alle disposizioni dettate a livello europeo, è finalizzata a tutelare la salute dei cittadini nell'acquisto dei farmaci su internet che è, come noto, la più alta fonte di medicinali falsificati».

Ottenuta l'autorizzazione dalla Regione, l'interessato potrà rivolgersi al ministero della Salute per ottenere l'assegnazione del logo attraverso la procedura che - promettono - «sarà presto disponibile sul portale del Ministero stesso».

La macchina dei controlli e il ruolo di Aifa
Una volta messo a regime il sistema, non si potrà certo abbassare la guardia. Come previsto dalla normativa vigente (art 142 quinquies del D.lgs 219/2006 e s.m.i), all’Aifa spetta il compito di indire periodicamente la conferenza dei servizi istruttoria, finalizzata a esaminare i casi segnalati o riscontrati nella sorveglianza effettuata d'intesa con il Comando dei Carabinieri per la tutela della salute (Nas) e a identificare le violazioni alla disciplina sulla vendita a distanza al pubblico; a conclusione dell'istruttoria, la documentazione relativa al sito segnalato viene trasmessa al ministero della Salute che è l'autorità competente a emanare disposizioni per impedire l'accesso a indirizzi internet corrispondenti ai siti individuati come illegali.

Più consapevolezza per i cittadini: in arrivo una campagna informativa ad hoc
Le ricerche condotte nell'ambito del progetto europeo Fakeshare, coordinato da Aifa e co-finanziato da Bruxelles, hanno evidenziato una scarsa percezione del rischio associato all'acquisto di medicinali da siti web non autorizzati. «Sulla base dei risultati sono stati messi a punto una serie di strumenti di comunicazione e informazione - fa sapere Aifa - con l'obiettivo di sensibilizzare i consumatori sulla tematica, fornendo nel contempo una serie di informazioni utili per effettuare acquisti in sicurezza, come per esempio la necessità di verificare la presenza del logo comune, elemento distintivo dei siti web legali dediti alla vendita di farmaci in Europa. L'iniziativa di sensibilizzazione, realizzata in collaborazione con altre amministrazioni italiane ed estere verrà veicolata prevalentemente attraverso il web e i social network».

Federfarma: un passo avanti contro la contraffazione
L’obiettivo da centrare sarà quello di garantire al cittadino acquisti on line di farmaci sicuri perché provenienti da siti che fanno capo a farmacie realmente esistenti. «Tali siti – dichiara la presidente della Federazione nazionale dei titolari di farmacia, Annarosa Racca - devono esporre un logo comune europeo, approvato dalla Commissione europea, e rimandare al portale del ministero della Salute dove saranno inserite indicazioni e avvertenze sull'acquisto on line. La tutela della salute dei cittadini è quindi garantita, anche perché l'acquisto on line è stato limitato, come in altri Paesi, ai medicinali senza obbligo di ricetta medica».

La categoria non si attende in ogni caso un boom di richieste. «Prevedo che il ricorso all'acquisto di farmaci on line - continua Racca - sarà contenuto perché in Italia le farmacie sono presenti in modo capillare su tutto il territorio, fin nei più piccoli Comuni, e il cittadino apprezza il colloquio con il farmacista quando deve risolvere un problema di salute. Inoltre i medicinali senza ricetta in Italia hanno mediamente un prezzo di 8 euro e quindi con l'acquisto on line il consumatore spenderà di più visto che al costo del farmaco, per quanto scontato possa essere, vanno comunque aggiunte le spese di spedizione. Esiste poi il problema urgenza: chi ha un mal di testa o un'altra piccola patologia vuole il farmaco subito e non è certo disposto ad attendere i tempi dell'invio postale».

Su altri fronti, quello del doping o dei faramci anoressizzanti, Federfarma mette in guardia dal rischio falsi sul web: «Coloro che ricorrono a internet per ottenere farmaci per i quali non hanno la ricetta, magari da utilizzare a scopo di doping sportivo - conclude Racca - o nella speranza di dimagrire rapidamente, devono sapere che il 90% dei farmaci acquistati on line da canali non autorizzati è contraffatto, cioè non contiene il principio attivo, lo contiene in dosaggio diverso da quello indicato, non è conservato alle giuste temperature, come prevede la legge. L'acquisto on line da siti illegali rimane una pratica molto pericolosa per la salute».


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