Aziende e regioni

Conoscere la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, per realizzare l’inclusione

di Massimo Maggio *

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24 Esclusivo per Sanità24

È trascorso un anno da quando, in occasione della “Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità” del 3 dicembre, abbiamo diffuso la ricerca “Disabilità e povertà nelle famiglie italiane” realizzata insieme a Fondazione Zancan, che indaga per la prima volta in Italia il legame tra condizione di disabilità e impoverimento economico e culturale. Tra i dati più rilevanti è emerso che da un lato le famiglie intervistate necessitano di maggiori contributi economici ma anche e soprattutto di servizi “umanizzati” capaci cioè di superare la “standardizzazione” delle risposte; dall’altro si sentono isolate a causa di e quei “muri” che sono relazionali, ma anche istituzionali e di conoscenza e consapevolezza dei propri diritti e opportunità; muri che dovrebbero essere abbattuti.
Da queste evidenze nasce l’esigenza di realizzare e condividere (online sul sitocbmitalia.org ,
gratuitamente) una versione commentata della “Convenzione sui diritti delle persone con disabilità”, perché tutte le persone, con e senza disabilità, possano conoscere questo documento necessario e bellissimo, punto di riferimento di tutti i progetti rivolti alla cultura dell’inclusione e alla protezione dei diritti umani. Ricordo che la Convenzione è il primo trattato internazionale legalmente vincolante per combattere le discriminazioni e proteggere i diritti delle persone con disabilità, adottata dall’ONU nel 2006: l’Italia è tra i 164 firmatari dal 2009.
Uno staff competente di CBM Italia, con la supervisione di Ledha - Lega per i diritti delle persone con disabilità , ha ripreso il testo integrale della Convenzione, concentrandosi sulla spiegazione e commento dei principali articoli. Come li abbiamo scelti? Sono quelli che ispirano anche il nostro lavoro in Italia e nei Paesi in via di sviluppo: il rispetto dei diritti delle persone con disabilità come uguaglianza e libertà, la loro partecipazione a ogni ambito della vita, l’accesso alla salute, all’educazione e al lavoro. Parole che si sintetizzano in una unica: inclusione.
Per noi inclusione significa convivenza di persone con e senza disabilità nel rispetto dei diritti umani, significa cioè creare un mondo che sia per tutti. Se pensiamo che in Italia sono quasi 13 milioni le persone con disabilità (il 22% della popolazione, più di 1 su 5, come indicato nel commento all’articolo 32), si capisce di che portata sia il nostro desiderio, ma anche la necessità, di raggiungere una cultura reale dell’inclusione.
Un diritto chiave che ci sta molto a cuore è raccontato nell’articolo 19 e riguarda la vita indipendente, che non significa semplicemente per la persona con disabilità poter vivere da sola, ma implica la libertà di scelta, il rispetto dell’autonomia personale, come avere accesso all’istruzione e ai trasporti, scegliere l’abbigliamento e l’alimentazione, tessere relazioni personali e poter avere un lavoro dignitoso. Se ne parla anche nell’articolo 1 - promuovere, proteggere e garantire il pieno e uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le forme di libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e promuovere il rispetto per la loro intrinseca dignità - in cui emerge chiaro come la disabilità non sia una questione individuale, ma una combinazione tra la condizione personale dell’individuo e il contesto in cui vive, che ne influenza quindi la partecipazione alla società: la disabilità è dunque un’esperienza umana che tutti possono sperimentare.
La versione commentata della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità che proponiamo vuole dunque mettere in luce le ragioni per cui questo documento così importante deve essere conosciuto da ogni persona, con e senza disabilità, e dovrebbe essere applicato in tutti i Paesi del mondo. Chi la leggerà troverà quindi approfondimenti per arricchire e facilitare la comprensione dei concetti fondamentali della Convenzione utile per realizzare una vera cultura dell’inclusione.

* direttore di CBM Italia


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