Aziende e regioni

“Ripensare la sanità nel suo insieme. Le risorse non sono l’unico tema”. Concluso a Roma l’Healthcare Summit del Sole-24Ore

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Le risorse economiche non sono l’unico fattore decisivo per lo sviluppo e la sostenibilità del sistema sanitario nazionale ma è necessario ripensare all’organizzazione nel suo insieme sfruttando le opportunità offerte dalla tecnologia, dal Pnrr, dal tessuto produttivo e dalla rete di ricerca. L’Italia è un paese ricco di eccellenze a tutti i livelli ma, nonostante gli sforzi fatti, esistono ancora molte diseguaglianze tra territori e una domanda di salute non pienamente soddisfatta. È il messaggio che arriva dall’Healthcare Summit de Il Sole 24 Ore, che è stato aperto dal ministro della Salute Orazio Schillaci e dal Direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini. All’evento hanno partecipato rappresentanti di alto profilo del mondo aziendale, accademico e della ricerca, associativo, in cui un confronto a tutto campo sui principali temi relativi alla sanità in Italia.
Il ministro Schillaci ha sottolineato gli sforzi del governo per migliorare gli stipendi e i trattamenti economici del personale sanitario, menzionando aumenti di indennità e tassazione agevolata per le prestazioni straordinarie. Ha anche accennato a proposte emendative in Parlamento per ulteriori aumenti e defiscalizzazioni. In merito alle aziende farmaceutiche e dispositivi medici ha affermato che la norma sbagliata è stata ereditata da governi precedenti ed è necessario ora limitarne ora i danni. Ha inoltre ricordato che entro il 2026 apriranno oltre 1.400 case di comunità nelle quali i medici di famiglia dovranno lavorare 18 ore a settimana. Sulle liste di attesa ha affermato che la piattaforma nazionale per il monitoraggio delle liste d’attesa sarà attiva da febbraio 2025 e i decreti attuativi sulle liste d’attesa sono tutti in fase di conclusione. Infine, il ministro ha discusso l’importanza di aumentare il finanziamento della sanità pubblica, auspicando un rapporto spesa sanitaria/Pil del 7%.
Nella tavola rotonda “Dalle liste d’attesa alle case di comunità: tutte le sfide aperte tra manovra e Pnrr” sono intervenuti Nicola Barni, Presidente Confindustria Dispositivi Medici, Marcello Cattani, Presidente Farmindustria, Americo Cicchetti, Dg programmazione ministero della salute, Stefano Collatina, Presidente Egualia, Pierino Di Silverio, Segretario nazionale Anaao Assomed, Mariella Mainolfi, Direttrice generale professioni sanitarie Ministero della salute e Carmelo Gagliano Consigliere Fnopi, Giovanni Migliore, Presidente Fiaso.
«Abbiamo l’industria farmaceutica più forte al mondo ma abbiamo una legge di bilancio che vuole togliere risorse all’industria per darle alla distribuzione. Siamo stufi di aspettare qualcosa che poi non avviene. Il payback picchierà ancora di più sull’industria. Le finanze pubbliche sono un problema ma per questo vanno fatte scelte coraggiose sui sistemi sanitari. La chiave di volta è l’innovazione e poi i sistemi di dati e le infrastrutture. Siamo in un sistema statico con i Lea. Il sistema sanitario assorbe una cifra enorme ma un punto fondamentale è la qualità della spesa. Noi crediamo che da una parte vada rifondato il sistema con una forte capacità di execution – ha affermato durante la tavola rotonda il presidente di Farmindustria Marcello Cattani -. Infatti, noi abbiamo un sistema che ha prodotto grandi differenze nel corso dei decenni e i tagli non hanno aiutato. Il futuro non è la casa di comunità ma la scienza, i nuovi farmaci, la tecnologia. Bisogna dare una linea molto chiara alle regioni che devono stare al gioco. Diciamo no a questa legge di bilancio il cui unico aspetto positivo è la rivisitazione del fondo per l’innovazione. Diciamo no alle quote di spettanza. Dal nostro punto di vista serve una visione strategica che finora non abbiamo visto. Se il tema del payback non si scioglie e se la riforma di Aifa non accelera noi non avremo i farmaci e l’innovazione non arriverà».
Il presidente di Confindustria Dispositivi medici Nicola Barni ha affermato «per noi sostenibilità significa superare il payback e creare una nuova governance. Se non si supera il payback non c’è nulla da governare. Il payback apre una crisi irreversibile per le aziende. Noi forniamo al Ssn un milione e mezzo di dispostivi l’anno e vorrei capire qual è l’ordine di priorità da parte del decisore. Oggi non è un tabù dire che il Ssn è sottofinanziato. Potremmo scendere sotto il 6% del rapporto spesa sanitaria/Pil e io credo che dovremmo arrivare almeno al 7% che è la media europea. Gli effetti di questo sottofinanziamento si vedono chiaramente».
«Speriamo che le regioni ci seguano in relazione alla trasformazione del sistema sanitario. Vorrei più risorse e vorrei spenderle anche meglio. Possiamo dire che in relazione agli indicatori ha senso parlare di spesa sanitaria su Pil e considerando questa il nostro gap dagli altri paesi è molto più ridotto. Non viene mai citata la percentuale della spesa pubblica che va alla sanità rispetto alle pensioni. C’è stato un grande sforzo in termini di miglioramento del sistema ma ci sono ancora spazi di manovra e per questo basta vedere la variabilità a livello territoriale – ha affermato Americo Cicchetti, Dg programmazione ministero della Salute -. Basterebbe adottare per esempio lo stesso approccio sui farmaci equivalenti per avere benefici senza toccare appropriatezza ed efficacia delle prescrizioni. La trasformazione digitale ci aiuterà molto ma serve anche una trasformazione organizzativa. C’è un’azione importante che va fatta a livello di aziende sanitarie locali. Il contributo del Governo centrale è nel rendere ancora più rigidi gli standard che, per esempio, ci hanno dato enormi risultati in ambito ospedaliero. L’ambito che ha fatto più passi in avanti è stato proprio quello ospedaliero. Prevenzione e assistenza territoriale non hanno fatto gli stessi passi in avanti. Ci vuole una visione d’insieme e bisogna abbattere qualche veto incrociato. La priorità è il piano sanitario nazionale con l’obiettivo di ridurre le diseguaglianze».

La scommessa della sanità digitale. Di “Fascicolo sanitario, tecnologie, telemedicina: il traino della sanità digitale”, dopo l’introduzione di Valerio Fabio Alberti, Consigliere Delegato GSD Sistemi e Servizi, Sovrintendenza Sanitaria, hanno discusso Fidelia Cascini, Assistant Professor of Hygiene & Public Health Università Cattolica del S. Cuore, Digital Health Expert Ministero della Salute, Domenico Mantoan, Dg Agenas, Luca Puccioni, Ceo e Co-Founder MioDottore. La chiusura è stata affidata a Francesco Magro, Ad H2H Digital Solutions - Gruppo Rekeep.«L’infrastruttura che è alla base della telemedicina è stata realizzata. Ci mancano le due autorizzazioni finali che sono il decreto sull’ecosistema dati sanitari e il decreto sulla telemedicina. Sono decreti d’intesa tra tre istituzioni: ministero della Salute, ministero dell’Economia e Finanze e Presidenza del Consiglio – dipartimento transizione digitale e siano in attesa del parere del garante per la privacy. Sono fiducioso che entro fine anno i decreti ci saranno – ha affermato Domenico Mantoan -. A quel punto avremo il permesso per far circolare i dati. Con la telemedicina ci aspettiamo che la cura dei cronici si trasformi da una cura legata alle singole prestazioni ad una presa in carico dove il paziente resta a domicilio e il Ssn potrà monitorarlo, organizzare visite di controllo o invitarlo a ricoverarsi. Un monitoraggio in continuo, silenzioso, che farà risparmiare risorse e che permetterà un monitoraggio permanente. In questo modo si darà quindi significato allo slogan “la casa come primo luogo di cura”. I primi fruitori della piattaforma saranno i pazienti e il loro medico di medicina generale».

L’Healthcare Summit ha dedicato un focus al tema “Health Technology Assessment: sfide e opportunità” al quale hanno partecipato Elisabetta Iannelli, Segretario Generale Favo- Federazione italiana delle associazioni di volontariato in Oncologia, Giandomenico Nollo, Presidente SIHTA - Società Italiana di Health Technology Assessment, Roberta Rondena, Value & Access Head Novartis Italia, Annalisa Scopinaro, Presidente Federazione Italiana malattie rare.Di “Life science in Italia: l’impatto di Pfizer” hanno discusso Barbara Capaccetti, Direttore Medico Pfizer Italia mentre al panel “Innovazione e Oftalmologia” hanno partecipato Michele Allamprese, Direttore esecutivo Associazione pazienti malattie oculari (Apmo), Arianna Gregis, Country Division Head Pharmaceuticals Bayer Italy, Mariacristina Parravano, Prof. Ass. Università Unicamillus, Responsabile Unità Operativa di Retina Medica, Irccs Fondazione Bietti, Roma. Alla prevenzione delle malattie cardiovascolari è stato dedicato il panel con Arrigo Cicero, Presidente Sinut-Società Italiana di Nutraceutica, Pasquale Perrone Filardi, Presidente Sic-Società italiana di Cardiologia, Davide Polimeni, Chief Business Unit Officer Primary & Specialty Care, Dompé.Di “importanza della diagnosi precoce e della presa in carico per le malattie rare genetiche” hanno parlato Enrico Bertini, Neurologo, Responsabile Unità di Ricerca Malattie Neuromuscolari e Neurodegenerative Ospedale Pediatrico Bambino Gesù Roma, Anita Pallara, Presidente Famiglie SMA-Atrofia muscolare spinale, Paola Rizzitano, Consigliere nazionale Aisl e Presidente di Aisla Lazio - Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica.


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