Aziende e regioni

Puglia: sottoutilizzati fino al 50% i macchinari per la chirurgia robotica

di Vincenzo Rutigliano

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24 Esclusivo per Sanità24

Robotica sotto utilizzata nelle strutture sanitarie pugliesi. Con un caso più critico di altri, quello della applicazione in urologia con 13 macchine per la chirurgia computerizzata utilizzate, se va bene, al 50%. Insomma non lavorano quanto potrebbero e quanto sarebbe necessario per ottenere degenze in ospedale più brevi e per risolvere, in tempi rapidi, le conseguenze sui pazienti con problemi di prostata e dunque ottenere migliori esiti ed effetti collaterali ridotti. Di questi robot chirurgici ne sono stati comprati ancora nel 2022 ed altri sono sul punto di arrivare.

In Puglia i primi robot Da Vinci sono entrati in funzione al Miulli di Acquaviva con una media annua di circa 600 interventi chirurgici in urologia prevalentemente, contro i 320 del Policlinico di Bari nel biennio 2021-2022. Nell’Asl Bat, nel 2021, sono stai 183 e agli OO.RR. di Foggia 750 negli ultimi 4 anni, soprattutto in campo urologico. Nel 2022 anche le Asl di Taranto e Lecce si sono dotate di questi robot con una media di 50 interventi annui in ciascuna delle due.

I robot pubblici però lavorano la metà di quelli privati, sono tutti dedicati, quasi esclusivamente , all’urologia e nessuno per branche come quella della chirurgia robotica della colonna vertebrale trattata in modalità robotica solo al Nord. A causare questa utilizzazione a metà c’è quasi sempre l’assenza di uno studio preventivo costi-benefici sulla utilità di dotarsi dei robot, o il non avere personale a sufficienza per usarli a regime (come per l’Asl Bat che lo ha comprato nel 2020), o l’aver deciso di comprarli quando ormai erano arrivati robot ancora più all'avanguardia, come per l’Hugo che costa meno del Da Vinci. I robot pubblici sottoutilizzati hanno un effetto immediato sulle liste di attesa:il ritmo lento con cui vengono utilizzati incide infatti sul numero degli interventi effettuati e quasi annulla il vantaggio di disporne nelle strutture pubbliche regionali.


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