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Lazio/ Disturbi comportamento alimentare, nuovo centro residenziale a Roma
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Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e l'assessore alla Sanità, Alessio D’Amato insieme al direttore generale della Asl Roma1, Angelo Tanese, hanno inaugurato il nuovo centro residenziale dei Disturbi del comportamento alimentare (Dca) all'ospedale Santa Maria della Pietà: nella struttura, già operativa da diversi anni, sono stati eseguiti lavori di manutenzione edile, ma anche interventi straordinari e di impiantistica grazie a un investimento di circa 500mila euro. Avviato nel 2008, il centro offre già l’intervento ambulatoriale, le attività terapeutico-riabilitative e le attività socio-riabilitative, per un trattamento di questi disturbi che, come specificato nelle linee guida internazionali, necessita di diversi livelli di assistenza, oltre che di un approccio multi-funzionale garantito da operatori con diverse specializzazioni. La nuova apertura, presso i locali del padiglione 14 del Santa Maria della Pietà, offrirà un servizio di residenzialità pubblico, unico nel Lazio e anche nell’intero centro Sud, mettendo a disposizione, in fase di avvio, sette posti letto, dedicati ai pazienti di età compresa tra i 13 e i 25 anni, la fascia d’età più colpita dai disturbi dell’alimentazione e dalle patologie ad essi correlate.
«Da oggi il centro per i disturbi alimentari di Santa Maria della Pietà – ha commentato Zingaretti – offre il primo servizio pubblico di residenzialità, unico nel Lazio e nel centro sud. È una tappa importante, frutto del lavoro svolto fino a oggi e teso ad assicurare ai cittadini, soprattutto agli adolescenti che soffrono più degli adulti di queste problematiche, un’assistenza terapeutica riabilitativa a 360° e fino alla piena autonomia. Questa struttura intende aiutare giovani ad affrontare un percorso di cura lunga e spesso molto difficile, che la pandemia degli ultimi anni ha solo aggravato, a causa dell’isolamento a cui siamo stati sottoposti per tanto tempo. Voglio dunque ringraziare medici, operatori della sanità, psicologi, infermieri, assistenti sociali, volontari e tutti coloro che ogni giorno si prendono cura dei tanti pazienti affetti da questo disturbo».
«I disturbi del comportamento alimentare sono sempre più diffusi e si sono accentuati durante il lockdown e nel corso della pandemia a causa dell’isolamento sociale – ha dichiarato D'Amato –. Stiamo lavorando per aumentare la platea dei servizi soprattutto in un’ottica di rete, collaborazione e integrazione. L’apertura di questo nuovo centro è un segnale importante che va nella direzione di aumentare i servizi sul territorio e renderli sempre più accessibili per il cittadino».
«Con l’avvio anche dell’attività residenziale – ha concluso Tanese - completiamo un percorso di potenziamento dei servizi per i Disturbi del comportamenti alimentare portato avanti in questi anni. In questo modo consentiamo ai ragazzi e alle famiglie di affrontare insieme il percorso terapeutico senza separazioni o viaggi fuori regione».
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