Aziende e regioni
Ddl concorrenza, analisi del fabbisogno e Hta per garantire la quantità dei farmaci
di Francesco Saverio Mennini *
24 Esclusivo per Sanità24
Un’analisi del fabbisogno reale condotta ogni anno dovrebbe essere un presupposto imprescindibile per rispondere alla domanda di farmaci del Paese. La Società italiana di health technology assessment (Sihta) lo ha ribadito, in occasione dell’audizione tenuta in videoconferenza della X commissione Commercio e Turismo del Senato sul ddl concorrenza, martedì mattina. Come Società scientifica, riteniamo in particolare che le analisi del Fabbisogno, a garanzia del sistema sanitario nazionale, vadano condotte usando lo strumento multidimensionale e multidominio dell’Health technology assessment (Hta). Le valutazioni in questo modo potrebbero consentire un controllo più accurato sulla disponibilità per il Ssn e le aziende produttrici potrebbero così programmare la produzione, mettendo a segno l’efficienza economica.
Anche per la revisione del modello di accreditamento delle aziende private (tema all’articolo 13), l’Hta può essere d’aiuto. La Sihta suggerisce infatti di definire gli indicatori di processo e di esito multidimensionali e multidominio che possano consentire una valutazione quantitativa basata su evidenze certe. Una delle caratteristiche del modello di Hta è proprio quella di far emergere le evidenze e, contestualmente, consentire il monitoraggio che è un elemento portante ai fini di una corretta pianificazione e programmazione. Questo approccio permette ai decisori di selezionare gli indicatori di processo più adeguati ai fini di una corretta pianificazione sanitaria. È necessario, infatti, colmare il gap strutturale e tecnologico che caratterizza il nostro territorio, con differenze fra Nord e Sud, e che va anche ad impattare sulla mobilità sanitaria, generando costi incrementali, inefficienze e, soprattutto, iniquità nell’acceso alle cure.
Altro tema che abbiamo voluto affrontare è la rimborsabilità dei farmaci equivalenti. Per la Sihta, la scelta dell’accordo quadro è la soluzione più ragionevole per tutelare un corretto approccio concorrenziale, nell’interesse sia dell’amministrazione sia degli operatori economici. Come società scientifica, crediamo si possa inserire un addendum in cui specificare che dopo 30 giorni e dopo un massimo di 90 giorni sia possibile fare la domanda di rimborso obbligando la ditta a presentare un dossier di Hta così da portare a conoscenza le evidenze e garantire una decisione informata sul reale Valore, così da garantire un livello di assistenza adeguato. Con questo intendiamo ribadire che l’approccio del prezzo più basso è superato. Del resto, anche il nuovo Codice degli appalti suggerisce di passare a una analisi di Hta per valorizzare le peculiarità delle nuove tecnologie, superando la mera logica del prezzo.
In ultima analisi, riguardo alla selezione dei dirigenti medici, per la Sihta occorre rivedere i criteri per garantire un livello adeguato. Ci preoccupa il rallentamento che ha subito negli ultimi tre anni la formazione continua perché non consente un aggiornamento ed un potenziale rinnovamento delle competenze. È sotto gli occhi di tutti, infine, come i dirigenti guidino delle strutture che possono essere comparate ad aziende di media o grande dimensione. È giusto quindi che abbiano una remunerazione adeguata all’impegno e alle responsabilità.
Dopo l’emergenza e la crisi provocata dalla pandemia, sembrano essersi creati i presupposti per garantire un “nuovo Rinascimento” del nostro Sistema sanitario che non può prescindere da una efficiente programmazione e pianificazione, specie sul piano organizzativo e gestionale utilizzando lo strumento più adeguato, ovvero l’Hta.
* Presidente della Società italiana di health technology assessment
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