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Covid/ Altems: quasi una dose su 4 ferma in frigorifero, Italia lontana dall'obiettivo Ue
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Quasi una dose su quattro "ferma in frigorifero e solo 15 giorni per raggiungere l'obiettivo indicato dall'Ue". Questo quanto indicato nel nuovo report settimanale, il 43/o, dell'Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell'Università Cattolica (Altems). Ad oggi, si legge nel rapporto, prendendo in considerazione solo chi ha ricevuto la doppia somministrazione di vaccino anti-Covid "si registrano 1.861.852 persone vaccinate (36,36% dell'obiettivo di 5,1 milioni), che corrisponde ad un buon andamento nelle vaccinazioni, tuttavia ipotizzando questo andamento lineare non si raggiunge nei tempi stabiliti (31 marzo) l'obiettivo fissato dall'Ue, ma solo il 52% di tale obiettivo".
In particolare, evidenzia Americo Cicchetti, direttore Altems "stiamo procedendo ma non alla velocità necessaria - continua Cicchetti - e la pressione del virus si fa sentire sul sistema a livello nazionale". L'analisi Altems riguarda tutte le 21 Regioni e Province Autonome italiane.
Per quanto riguarda i punti di somministrazione territoriali e ospedalieri al 10 marzo 2021, secondo il monitoraggio Altems, la regione Puglia presenta un maggior numero di punti di somministrazione territoriali (240) seguita dal Veneto (109) e dalla Toscana (92). Al contrario, la regione Sicilia registra un numero maggiori di punti di somministrazione ospedalieri (120) seguita dalla Lombardia (95) e dal Lazio (83). Inoltre, si legge nel rapporto Altems "negli ultimi 7 giorni, le regioni che hanno effettuato il maggior numero di inoculazioni per punto di somministrazione sono state: la Campania (2031), la Lombardia (1807) e il Molise (1658). Al contrario, la Liguria (302), la Puglia (316) e la Valle D'Aosta (322) sono le regioni che, per punto di somministrazione, hanno registrano il numero più basso di somministrazioni".
Sulla percentuale di copertura delle fasce di popolazione (1/a dose) all'8 marzo scorso, "la PA di Bolzano (45,89%), la Basilicata (44,71%), e la PA di Trento (43,98%) registrano la quota maggiore di over 80 nel contesto nazionale. La Sardegna rappresenta la regione con la percentuale minore in termini di copertura vaccinale della popolazione più anziana (10,12%).
Si sottolinea infine che la fascia di età 70-79 è attualmente quella più penalizzata dalla distribuzione vaccinale in tutte le regioni", afferma Altems. "A livello nazionale - dice ancora Altems - si registrano le seguenti percentuali per le fasce di età considerate: 16-19 anni (0,16%), 20-49 anni (6,06%), 50-69 (7,07%), 70-79 (1,93%), over 80 anni (28,67%). La media nazionale (che considera la fascia di età maggiore di 16 anni) è pari al 7,58%".
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