Aziende e regioni
Calabria: in bilico i dipendenti tra inchieste e commissariamenti
di Donata Marrazzo
24 Esclusivo per Sanità24
La sanità calabrese è fuori tempo massimo. Aspettando gli effetti del decreto Calabria si è perso di vista l'obiettivo: garantire il diritto alla salute dei cittadini. E non bastano più i proclami, i buoni intendimenti della politica, le tattiche, le strategie, le nomine dei commissari, i loro rifiuti o le immediate dimissioni, le vertenze, le attese dietro la porta del generale Saverio Cotticelli, commissario ad acta al piano di rientro. Venerdì scorso è stata sciolta per infiltrazioni criminali la Asp di Catanzaro. Un provvedimento della durata di 18 mesi che è l'esito di un'indagine (operazione "Quinta bolgia") condotta dal procuratore Nicola Gratteri, partita dall'ospedale di Lamezia Terme per la gestione del servizio di ambulanza e dell'obitorio. Dichiarata fallita quella di Reggio Calabria, sciolta per mafia 6 mesi fa.
Iniziative per salvare precari dal licenziamento
Tra Catanzaro e Cosenza ci sono 300 precari a rischio di licenziamento. Ed entro la fine dell'anno si teme possano arrivare a quota 1.000. L'accordo tra sindacati, struttura commissariale e dipartimento regionale, per una proroga dei contratti sino al 31 dicembre, in attesa della definizione del piano dei fabbisogni di personale e dell'incontro con il Governo, è saltato agli inizi di settembre. Ora sono a rischio anche quei lavoratori che hanno maturato fino a 26 anni di servizio. Quelli esterni di Cosenza (circa 80), della cooperativa bolognese Coop Service, ad esempio, non hanno potuto rinnovare il contratto di gara per l'inibizione della Sua, stazione unica appaltante regionale. È uno dei guasti del decreto Calabria.
Alle proteste dei precari la Regione risponde con la proposta di portare in consiglio una legge che tuteli loro e i servizi per i cittadini, disponendo, in attesa di un raccordo con il Governo, la proroga dei contratti. Urge un emendamento al decreto Calabria che risolva la questione delle assunzioni e del fabbisogno di personale. Dunque, un incontro con il ministro della Salute Roberto Speranza, che ha già dato la sua disponibilità al presidente della Regione Calabria Mario Oliverio.
L'allarme del presidente della Regione Calabria
«Non sono ammesse sottovalutazioni. Le conseguenze dei licenziamenti sui servizi sarebbero disastrose, con riduzione dei posti letto e delle prestazioni. La sanità calabrese sta subendo un progressivo depotenziamento, in primo luogo per carenza di personale sanitario – denuncia il presidente Oliverio - Il tanto sbandierato decreto "salva Calabria" sta producendo effetti catastrofici. Lo sblocco del turn-over non è stato attivato. Sono state semmai bloccate le procedure concorsuali in atto e si sta procedendo al licenziamento del personale sanitario precario e a tempo determinato che opera da molti anni e grazie al quale sono stati finora garantiti servizi essenziali». Il dossier Calabria è sul tavolo del ministro Roberto Speranza che ha comunicato a Oliverio la sua disponibilità a un incontro.
Servizi territoriali e ospedali, lo status quo
Allo stremo i servizi sui territori, i reparti degli ospedali, i pronto-soccorso. Chiuse le sale operatorie nell'ospedale di Castrovillari. La ginecologia di Cetraro (Tirreno cosentino) chiude durante la notte. Erminia Pellegrini, dirigente reggente dell'Asp di Cosenza, da cui dipende il Iannelli di Cetraro, «su input del commissario Cotticelli ha spostato due medici a Corigliano, nel reparto di ginecologia a rischio di chiusura per carenza di personale. Noi - spiega il dirigente generale del dipartimento regionale alla Salute Antonio Belcastro - avevamo proposto invece prestazioni aggiuntive per mantenere aperti entrambi i presidi». A Cetraro e Soverato i punti nascita restano ancora sospesi, in attesa della verifica dei requisiti.
Regione e Comuni: intese per la medicina del territorio
La situazione è talmente critica che la Regione – di cui con il decreto Calabria è stata cancellata ogni competenza - tenta di trovare soluzioni nei territori: ha iniziato ad avviare con i Comuni tavoli di concertazione, partendo dalla riorganizzazione degli spoke di Vibo Valentia e Castrovillari. Si prevede che le strutture della rete territoriale di Mormanno, Lungro e San Marco Argentano, siano trasformate in case della salute, in Rsa (residenze sanitarie assistenziali), in presidi di primo intervento. L'obiettivo è rafforzare la medicina territoriale, riducendo il sopraffollamento dei pronto-soccorso, dove l'80% dei pazienti viene registrato in codice verde. Evitare ricoveri inappropriati. Tener conto degli standard ospedalieri, ma supportare le unità operative complesse, in funzione dell'utenza, con day hospital, ambulatori e strutture semplici. Le proposte elaborate con i Comuni saranno presentate al commissario Cotticelli.
Commissariamenti inutili
Nessuna soluzione tampone ha finora sortito alcun effetto, tantomeno i rimedi estremi come i commissariamenti: «In Calabria la politica d'intervento dello Stato nelle cose della Sanità non può avere come unico strumento il commissariamento – afferma Santo Gioffrè, ex commissario dell'Asp di Reggio Calabria, responsabile della sanità per Art.1 - sia esso per infiltrazioni di ‘ndrangheta o per cause economiche. Lo stesso concetto porta in sé il principio della precarietà e dell'emergenza. Dentro questo principio, bande di colletti bianchi e di malaffare, ben organizzate ed impunite, hanno saccheggiato la Sanità, privando i cittadini calabresi di servizi e assistenza. Ecco perché siamo ultimi in Europa per qualità. Dieci anni di piano di rientro - continua Gioffré, che per primo, durante la sua gestione, si è imbattuto in documenti e rendicontazioni sospette - non hanno risolto nulla. L'Asp di Reggio Calabria è stata sciolta 2 volte, nel 2008 e nel 2019, e ora è sull'orlo della bancarotta. Lo scioglimento della azienda sanitaria di Catanzaro è ancora una volta la sconfitta della politica e dello Stato. Vittime, gli utenti».
Il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio affronterà punto per punto la questione della sanità pubblica calabrese questa sera su Rai3 a Presa Diretta in un'intervista di Riccardo Iacona. Previsto anche l'intervento di Gioffré in un servizio registrato questa estate.
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