Aziende e regioni

Piemonte: ipotesi neo-specializzati per migliorare le prestazioni a favore dei cittadini

di red.san.

Potrebbe giungere attraverso la collaborazione con i giovani specializzati l'aiuto necessario per migliorare alcuni ambiti dei livelli essenziali di assistenza (Lea) che la regione Piemonte mette a disposizione dei propri cittadini. È questa l'idea alla quale l'assessorato alla sanità, guidato da Antonio Saitta, e Università degli Studi Torino, con il direttore della scuola di medicina Ezio Ghigo, stanno lavorando in questi ultimi mesi.
Primo obiettivo dichiarato è la riduzione delle liste d'attesa delle prestazioni ambulatoriali e in questo caso il supporto dei circa 250 medici, che ogni anno terminano una delle 48 scuole di specialità, riguarderebbe la possibilità di visita per quelle prestazioni tanto “attese” prime fra tutte oculistica, cardiologia, urologia, fisiatria e ortopedia.
Ma il supporto potrebbe riguardare anche altri ambiti dell'assistenza ai pazienti. Il Decreto che ridefinisce gli standard per la rete ospedaliera (Decreto 2 aprile 2015 n. 70) prevede, tra gli alti punti, quello della continuità tra ospedale e territorio. In questo caso le capacità dei neo professionisti potrebbero tornare utili per il potenziamento delle sperimentazioni organizzative rispetto all'assistenza primaria (DGR del 29 novembre 2016 n. 3-4287). In sostanza significa dare vita a quelle strutture, Case della salute/Ospedali di comunità, che in giorni come questi di congestione dei Pronto soccorso potrebbero tornare davvero utili per accogliere i malati non più urgenti pronti alle dimissioni dalle corsie degli ospedali.
Nei prossimi mesi se ne saprà certamente qualcosa in più sia rispetto al progetto di collaborazione tra regione e Università che alle risorse necessarie per la sua attuazione. Anche perché nella lotta per la riduzione delle liste d'attesa, e per i relativi compensi, non mancano certo i concorrenti. Infatti, oltre ai medici dipendenti della sanità, attraverso l'attività libero professionale intramuraria, ci sono gli specialisti ambulatoriali, i cosiddetti sumaisti, che proprio recentemente hanno avanzato le loro proposte proprio all'assessore Saitta.


© RIPRODUZIONE RISERVATA