Aziende e regioni

Il Piemonte dà gli obiettivi ai Dg delle aziende

di Emiliano Calabrese

La regione Piemonte ha approvato la delibera che assegna ai direttori generali (Dg) delle aziende sanitarie gli obiettivi economico-gestionali, di salute e funzionamento dei servizi per l'anno 2016. Sarà solo attraverso il raggiungimento dei risultati previsti che i Dg otterranno il trattamento economico integrativo senza dimenticare che la legge di stabilità 2015 (L. 190/2014) prevede comunque che il mancato conseguimento degli obiettivi di salute e assistenziali costituisce grave inadempimento contrattuale con decadenza automatica dello stesso.
La delibera si compone di 11 obiettivi, in alcuni casi riparatiti in sub-obiettivi, particolarmente sfidanti se si considera che sono praticamente ad invarianza della spesa sebbene, dopo diversi anni di blocco del turn over, sono partite le prime assunzioni di personale.
I vertici dell'assessorato alla sanità piemontese hanno riservato non poca attenzione per i tempi di attesa delle prestazioni ambulatoriali – la prima causa di insoddisfazione segnalata dai cittadini secondo il Rapporto Pit Salute di Cittadinanzattiva - a cui sono stati assegnati ben 15 dei 100 punti complessivi. Da sottolineare che l'obiettivo si prefigge di misurare la capacità di risposta delle strutture pubbliche abbassando il tempo medio di erogazione di 42 delle 43 prestazioni previste dal Piano nazionale di governo delle liste di attesa (Pngla). In questo modo si valuteranno anche le visite successive alle prime. Sempre rispetto ai tempi delle prestazioni, ma l'impegno (punti 9) vale solo per i Dg delle aziende ospedaliere, saranno valutati anche i ricoveri avendo quale riferimento sempre il Pngla.
Ma la DGR contiene anche molto altro. Troviamo l'efficientamento della spesa ai fini dell'equilibrio economico-finanziario per ogni azienda (punti 12), il rispetto dei parametri nazionali che fissano il numero delle strutture complesse (punti 10) nonché la piena attuazione del programma delle attività territoriali-distrettuali (punti 10) a cui si aggiunge l'attuazione del numero unico 116117 per soddisfare la domanda a bassa intensità di cura. Stesso valore (punti 10) sia per l'appropriatezza delle prescrizioni in ambito farmaceutico, voce inserita per la prima volta tra gli obiettivi dei DG in Piemonte, che per la razionalizzazione e l'efficientamento della rete di laboratorio analisi.
Non sono stati comunque dimenticati altri aspetti con ricadute dirette sulla salute dei pazienti quali la valutazione della tempestività con esito positivo di alcuni importanti interventi in ambito ospedaliero (frattura di femore over 65, angioplastica coronarica transluminale percutanea in caso di infarto miocardico acuto e miglioramento della proporzione tra parto senza alcun pregresso cesareo e parti con cesareo primario), gli screnning oncologici (punti 5), l'umanizzazione delle cure (punti 5) e l'incremento delle donazioni di organo (punti 5).
Insomma, ai posteri l'ardua sentenza mentre ai cittadini la speranza di vedersi migliorare i servizi erogati dal sistema sanitario regionale, esigenza sempre più sentita da quando il paese è entrato nella profonda crisi economica.


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