Aziende e regioni
Farmaci, in ospedale deficit di 1,6 mld. Il rapporto Aifa a novembre 2015
di red. san.
È stato di 1,6 mld a novembre dell’anno scorso il disavanzo della spesa per farmaci negli ospedali. Con tutte le regioni in rosso, ad eccezione della provincia autonoma di Trento. Mentre la spesa netta convenzionata in farmacia è scesa dell'1,3% sull'anno prima e la compartecipazione degli italiani (ticket e reference price) è cresciuta dell'1,3% toccando 1,388 mld, 17 mln in più dell'anno prima. La foto di gruppo dell'andamento della spesa farmaceutica pubblica nei primi mesi del 2015, è dell’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco). Un report che va sempre più vicino alle previsioni di spesa per tutto l’anno passato, presentate al tavolo sulla farmaceutica tra Governo e regioni, che ha stimato un disavanzo totale a fine anno di circa 1,7 mld.
Variabile impazzita
Proprio la spesa degli ospedali, è del resto la variabile più temuta per i conti della farmaceutica pubblica. E non a caso al tavolo istituzionale sul settore si sta discutendo sia dei tetti di spesa (convenzionata e ospedaliera) che del pay back a carico delle imprese, che in tre anni ha ormai raggiunto 1,8 mld di ripiani solo in modesta parte già incassati dalle regioni dopo lo stop decretato da Tar e Consiglio di Stato alle delibere dell'Aifa. L'ipotesi in discussione è di arrivare a una conciliazione con le imprese con sconti tra il 10 e il 20% delle somme in sospeso. Più solido e sotto controllo si conferma invece anche nel 2015 l’andamento dei consumi in farmacia.
Farmaci, in ospedale deficit di 1,5 mld
Il rapporto Aifa a novembre 2015. Il deficit di 1,6 mld accumulato nella spesa farmaceutica ospedaliera fino a novembre 2015 corrisponde a un tetto complessivo del 5,06% sulla spesa sanitaria totale: l'1,56% in più del budget (3,5%) fissato per legge. A fronte di 3,59 mld di spesa, nei primi undici mesi dell'anno scorso si è arrivati invece a quota 5,19 mld. Il disavanzo per legge va ripianato a metà tra industrie farmaceutiche e regioni. La regione che più di tutte ha superato l'asticella del 3,5%, è stata la Toscana col 6,87%, seguita da Sardegna (5,95%) e Puglia (5,65%). Ma tutte le regioni sono finite in rosso, con l'eccezione della provincia autonoma di Trento.
La farmacia “tiene”
Andamento più contenuto invece per la spesa farmaceutica convenzionata in farmacia. In assoluto nei primi undici mesi del 2015 s'è registrato un calo dell'1,3%, corrispondente a 105 mln in meno rispetto all'anno prima. Le ricette sono diminuite del 2,2%, ma la compartecipazione dei cittadini è aumentata dell'1,3% Il calo maggiore s'è registrato in Sicilia (-6,2%) mentre la Lombardia (+2,8%) ha fatto segnare l'aumento massimo. In generale però in tutte le regioni s'è registrata una diminuzione della spesa, che è crescita solo in quattro regioni: oltre la Lombardia, anche Umbria, Abruzzo e Basilicata ma con modeste percentuali di incremento.
Boom reference price e distribuzione diretta
Continuano a crescere invece dappertutto le entrate per le compartecipazioni dei cittadini sull'acquisto dei farmaci in farmacia. In undici mesi si ‘ arrivati a 1,388 mld (+1,3%). Ma ad aumentare sono soprattutto le quote pagate per il cosiddetto reference price (prezzo di riferimento), che rappresentano ormai la parte preponderante delle compartecipazioni: ia novembre hanno toccato i 911 mln con una crescita del 4,6% nell'anno mobile. Mentre i ticket hanno fruttato al Ssn 477 mln, con un segno negativo del 4,6% . Da segnalare poi, quanto alla spesa farmaceutica territoriale, il boom della distribuzione diretta dei farmaci di classe A: a novembre scorso valeva 4,27 mld ed era aumentata del 44% rispetto all'anno precedente. Con la Lombardia (+70,4% per 594 mln) al top della crescita.
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