Aziende e regioni
Tempi di pagamento, una discesa lenta ma inesorabile
di Er.Di.
È una discesa lenta ma inesorabile quella dei tempi di pagamento delle aziende sanitarie per la fornitura di strumenti biomedicali. Secondo gli ultimi dati pubblicati da Assobiomedica, infatti, a ottobre e novembre 2015 il dato medio relativo nazionale è stato pari a 161 giorni. Un progresso significativo rispetto a gennaio e febbraio dello scorso anno quando i tempi per saldare le bollette arrivavano rispettivamente fino a 176 e a 175 giorni. Tuttavia lo scoperto resta elevato e complessivamente raggiunge 2,867 miliardi (era di circa 3 milioni a inizio anno e addirittura di 4,907 nel 2012).
Insomma, le aziende sanitarie che hanno potuto contare anche sui fondi pubblici appositamente dedicati hanno quasi dimezzato i ritardi. Ancora nel periodo 2001-2007, infatti occorrevano più di dieci mesi (con punte superiori all’anno) per il saldo definitivo degli acquisti.
Tra le aziende più virtuose al primo posto, a pari merito, figurano l’Azienda ospedaliera universitaria S. Maria della Misericordia di Udine e l’Asl 5 Spezzino (La Spezia) che con 53 giorni detengono il record dei pagamenti veloci. Seguono: l’Aas n. 4 Friuli Centrale-Udine e l’Asl 3 Pescara con 62 giorni e gli Ospedali Riuniti di Trieste (65).
La top five dei cattivi pagatori, al contrario, vede in testa l’Azienda ospedaliera Mater Domini di Catanzaro che ha accumulato oltre mille giorni di ritardo comunque in discesa rispetto ai 1.522 giorni dello scorso anno. A seguire l’Azienda ospedaliera «Pugliese-Ciaccio» di Catanzaro con quasi 800 giorni, l’Azienda sanitaria regionale di Campobasso (526), l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza e l’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro (519) che hanno tagliato i ritardi di oltre 200 giorni.
Tra le big della spesa regionale la Lombardia onora gli impegni in 84 giorni, il Veneto in 104, il Lazio in 177 (erano 157 lo scorso anno) e la Campania in 284 (269 dodici mesi fa). Per quanto riguarda i debiti la quota più alta è detenuta dalla Campania che con 387 milioni arriva al 13,5% del totale. Somme importanti anche per la Calabria che ha comunque tagliato il debito di 78 milioni scendendo a quota 237 milioni e il Piemonte con uno scoperto di 270 milioni (pari al 10% del totale). Debiti superiori ai 200 milioni anche per Lazio, Lombardia, Toscana, Sicilia e Puglia.
Insomma, dall’analisi dei dati emerge l’evidente riduzione nei tempi di pagamento nei confronti delle imprese del settore da parte delle Regioni meno virtuose, mentre risulta stabile l’andamento di quelle più diligenti. In media, a livello nazionale, a partire da marzo 2015 si registra un miglioramento dei tempi di pagamento confermando le regioni del Centro-Nord tra le più celeri nel saldare i propri debiti (i tempi di pagamento in Lombardia, Valle d'Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli e Marche oscillano tra i 69 e i 92 giorni) mentre il Sud Italia, invece, si conferma zona critica per tutte le imprese del settore che vogliano ottenere in tempi ragionevoli quanto di loro spettanza.
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