Sentenze
Calabria: resta sulla carta l'integrazione delle aziende ospedaliere di Catanzaro
di Pietro Verna
24 Esclusivo per Sanità24
Resta sulla carta l'integrazione delle aziende ospedaliere di Catanzaro. E' l'effetto della sentenza della Consulta 30 marzo 2021 n. 50 che, su ricorso del presidente del Consiglio dei ministri, ha dichiarato incostituzionale «per violazione dei principi fondamentali stabiliti da leggi dello Stato in materia di tutela della salute e di autonomia universitaria» la legge della Regione Calabria 13 marzo 2019, n. 13 nella parte in cui stabilisce che:
1) l' «Azienda Ospedaliera "Pugliese Ciaccio" è integrata con l' Azienda Ospedaliero Universitaria "Mater Domini" ed assume la denominazione di «Azienda Ospedaliero-Universitaria "Mater Domini - Pugliese Ciaccio"»;
2) la neo costituita azienda ospedaliero-universitaria «subentra nelle funzioni e nei rapporti giuridici attivi e passivi» delle anzidette aziende ospedaliere;
3) entro novanta giorni dall'entrata in vigore della legge «sono definiti i rapporti tra la Regione Calabria e l'Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro in materia di attività integrate di didattica, ricerca e assistenza, mediante protocollo d'intesa […] sottoscritto dal Rettore dell'Università degli studi Magna Graecia, dal commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo della spesa sanitaria della Regione Calabria ».
La Consulta ha ritenuto la normativa regionale in contrasto con le norme che regolano la costituzione delle Aziende Ospedaliero-Universitaria (AUO) nonché con i provvedimenti adottati dal Governo e dal Commissario ad acta a seguito dell'assoggettamento della regione al piano di rientro dal disavanzo sanitario. In particolare l'Alta Corte ha "contestato" la violazione:
- dell' art. 2, comma 7 del decreto legislativo n. 517 del 1999 "Disciplina dei rapporti fra Servizio sanitario nazionale ed università" e dell' art. 4 del decreto legislativo n. 502 del 1992 "Riordino della disciplina in materia sanitaria", secondo cui la Regione, d'intesa con l'Università, formula la proposta di costituzione della nuova AOU al Ministro della salute, che a sua volta la sottopone all'esame del Consiglio dei ministri, il quale delibera autorizzando la regione a costituire la nuova azienda ospedaliero-universitaria;
- della legge n. 240 del 2010 "Norme in materia di organizzazione delle università" che sancisce il principio della «inscindibilità delle funzioni assistenziali [...] da quelle di insegnamento e di ricerca» ( art. 1) e che detta i criteri minimi cui devono attenersi i protocolli di intesa tra università e regioni «per regolare i rapporti in materia di attività sanitarie svolte per conto del Servizio sanitario nazionale» ( art. 13);
-della delibera del Consiglio dei ministri 7 dicembre 2018, che assegna «solo» al commissario ad acta il compito di stipulare il protocollo d'intesa con l'Università Magna Graecia, nonché del "Programma operativo 2016-2018", predisposto dal commissario ad acta. Programma che prevede la fusione per «incorporazione» dell'Azienda ospedaliera "Pugliese-Ciaccio" di Catanzaro nell' Azienda ospedaliero-universitaria "Mater Domini" e non la costituzione di una "nuova" azienda ospedaliera universitaria: «il previsto subentro nelle funzioni e nei rapporti giuridici attivi e passivi facenti capo ad entrambe le preesistenti aziende ospedaliere non risulta compatibile con un processo di "integrazione" attraverso la fusione per incorporazione, che riguarderebbe solo l'azienda incorporata».
Motivo per il quale i giudici costituzionali hanno confermato l'orientamento secondo cui la normativa regionale non può interferire con le funzioni del Commissario ad acta, neanche quando l'interferenza è meramente potenziale (Corte cost., n. 110 del 2014).
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