Sentenze

Payback 2013-2015, Palazzo Spada respinge l’appello Aifa: relazione sui calcoli entro il 31 marzo

di Emiliano Calabrese

In merito ai valori del pay-back per gli anni 2013-2015, il Consiglio di Stato il 14 ottobre scorso ha respinto l'appello dell’Agenzia italiana del farmaco e confermato l'ordinanza del Tar Lazio che aveva rilevato «la mancanza di puntuali elementi istruttori», da parte della stessa Agenzia. Resta dunque inalterata la richiesta di chiarimenti attraverso una dettagliata relazione istruttoria da presentare entro il 31 marzo 2017, da cui deve emergere non solo l'effettivo importo dovuto da parte delle varie aziende farmaceutiche, ma anche le modalità, i dati e i documenti con cui sono stati effettuati i calcoli.
Sembra dunque non vedersi la fine per la vicenda che vale complessivamente poco meno di due miliardi di euro, stando alla documentazione tecnica di accompagnamento al decreto legge 24 giugno 2016 n. 113, quello contenente l'articolo 21 relativo alle misure di governo della spesa farmaceutica e di efficientamento dell'azione dell'Aifa. A ciò si aggiunga che lo stesso articolo (commi 18 e 19) prevede tra il 30 settembre e il 15 novembre 2016 la definizione dei budget e gli eventuali versamenti, per il periodo gennaio-luglio, riguardo i ripiani dovuti al superamento dei tetti di spesa per la farmaceutica sia ospedaliera che territoriale del 2016. Anche in questo caso si tratta di somme ingenti dal momento che l'ultimo monitoraggio disponibile (gennaio-maggio 2016) pone lo scostamento assoluto a quota 1,2 miliardi di euro.

Tornando però al payback 2013-2015, altri due aspetti potrebbero ingarbugliare ulteriormente la matassa, come ammesso da Federfarma lo scorso 5 ottobre .
Il primo, evidenziato proprio dall'associazione dei farmacisti, riguarda la differenza dei ripiani presentati dall'Aifa a luglio (1,627 miliardi di euro) rispetto a quelli di settembre (1,637 miliardi) determina 1.346/2016 . Dieci milioni in più a carico delle aziende produttrici di medicinali.
Il secondo confronto tra l'Allegato A della legge 28 dicembre 2015 n. 208 (stabilità 2016) che individua le somme che le regioni hanno potuto accertare nei bilanci 2015 (Le regioni hanno accertato ed impegnato nei bilanci regionali per l'anno 2015, le somme indicate nella tabella di cui l'Allegato A della Legge 28 dicembre 2015 n. 208, a titolo di ripiano per ciascuno degli anni 2013 e 2014, nella misura del 90 per cento e al netto degli importi eventualmente contabilizzati), rispetto ai ripiani degli sfondamenti per i tetti spesa 2013 e 2014, e la stessa determina di settembre. In questo caso, oltre a non coincidere i totali, sia per la spesa farmaceutica territoriale che ospedaliera, potrebbero non essere allineate anche le cifre per singolo ente. Per esempio, il Piemonte, prima regione inserita nelle tabelle, sembrerebbe retrocedere di circa 12 milioni di euro: sette, sommando le due voci di ripiano del 2013 e oltre cinque milioni per quelle 2014.
La speranza è che il 2017 porti non solo una definizione, a prova di giustizia amministrativa, delle quote di payback per il quadriennio 2013-2016, ma soprattutto una nuova governance in grado di superare una volta per tutte le problematiche legate ai tetti di spesa.


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